“Chi non conosce la verità è soltanto uno sciocco; ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un malfattore” - Bertolt Brecht
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Capigruppo opposizione Regione, indigna spot Occhiuto all’Unical

“Gli studenti calabresi dell’Unical ieri hanno potuto imparare finalmente, e personalmente, come si costruisce e si manda in onda una spot televisivo ben confezionato, ad immagine e somiglianza del presidente della Regione Roberto Occhiuto, bravo come sempre a spargere illusioni a basso costo per i calabresi. Ormai una vera e propria telenovela…” Così, in una nota, i capigruppo dell’opposizione in Consiglio regionale Domenico Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto) all’indomani della diciassettesima tappa di “Tgcom24Tour” ospitata nel Teatro auditorium dell’ateneo. “Tutto finto e tutto illusorio dagli schermi di Rete 4 – aggiungono Bevacqua, Tavernise e Lo Schiavo – nella sua formula itinerante, ma non gratuita immaginiamo, impiantata all’Unical ieri. Occhiuto, senza mai essere sfiorato minimamente da domande vere e insidiose ha raccontato semplicemente una CALABRIA che non esiste. Che è nei dépliant. Nei sogni. Trasporti efficienti, aziende floride, studenti con il lavoro sotto casa, coste e montagne incontaminate, livelli di ricerca e assistenza sanitaria da far invidia ad Harward. Che meraviglia”. “Peccato però – sottolineano i capigruppo di opposizione alla Regione – che le illusioni svaniscano non appena lo spot si esaurisce e resta, a schermo chiuso, tutta un’altra realtà. Strade che sprofondano, treni che non arrivano, calabresi all’estero per curarsi, mari inquinati, disoccupazione alle stelle e povertà dilagante. Una sola volta Occhiuto non ha mentito, ovviamente ‘incalzato’ da un Paolo Liguori più ‘combattente’ che mai. Quando ha esaltato il ruolo eccellente dell’Unical a livello nazionale. Vero, verissimo. Un punto di orgoglio per i calabresi, forse l’unico. Non certo merito della classe politica ma frutto di una visione nobile di chi ci ha preceduto e di chi ogni giorno investe tempo e passione per la ricerca e la formazione. E ci dispiacerebbe se oggi l’università diventasse campo di battaglia politica”. “Noi riteniamo – sostengono ancora Bevacqua, tavermise e Lo Schiavo – che debba rimanere il faro della didattica, della formazione e delle continue innovazioni necessarie per stare al passo con il tempo. Quel che conta è il livello in cui oggi è l’Unical in Italia e in Europa. Una scommessa vinta. Per il resto speriamo che Occhiuto si svegli dal suo sogno prima che sia troppo tardi. I dati Eurostat sulla povertà, la sua frittata fatta sull’autonomia differenziata e la crisi senza fine della sanità dovrebbero riportarlo alla realtà”.

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