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Al via la realizzazione di 115 nuovi loculi nel cimitero comunale di Cassano allo Ionio

È partita in questi giorni la realizzazione di 115 nuovi loculi nel cimitero comunale. A darne notizia è il sindaco Giovanni Papasso a seguito di un sopralluogo che si è tenuto nella giornata di ieri e al quale hanno partecipato anche l’assessore Leonardo Sposato, il responsabile dell’Area Tecnica Luigi Serra-Cassano e i dipendenti responsabili del cimitero. Il primo cittadino ha spiegato che i nuovi stipi saranno a disposizione dei servizi cimiteriali comunali entro poche settimane e costeranno circa 173mila euro.

Ad annunciarne la costruzione era stato lo stesso Papasso in uno degli ultimi consigli comunali quando aveva tenuto una dettagliata informativa sulla questione del cimitero comunale spiegando come, facendo un rapido calcolo, sotto la sua gestione, negli anni, siano stati già costruiti 1841 loculi cimiteriali «segno – aveva rimarcato di come la programmazione in questo campo ci sia sempre stata e segno, soprattutto, dell’attenzione prestata dall’amministrazione comunale al culto dei morti».

Sono stipi che serviranno a garantire il fabbisogno annuale (cresciuto negli ultimi tempi a causa dell’invecchiamento della popolazione cassanese) mentre è già in corso uno studio di fattibilità da parte dell’Area Tecnica che porterà alla costruzione di oltre 300 loculi che, entro l’inizio del 2025, porteranno il totale dei loculi costruiti a circa500. «Lavoriamo – ha concluso Papasso – a stabilizzare la situazione per i prossimi tre anni. Continuano, infatti, anche le estumulazioni senza dimenticare le ristrutturazioni fatte in tutte le cappelle di proprietà del comune: in questo modo abbiamo dato dignità sia alle cappelle stesse e sia a coloro i quali vi riposano all’interno. Non possiamo speculare sui morti, chi ha proposte è ben accetto. È sotto gli occhi di tutti che la mia amministrazione tiene in grande considerazione il culto dei morti e abbiamo anche il tormento di risolvere questa triste situazione delle cappelle delle ex congreghe diocesane che va avanti da quarant’anni e che non è di certo addebitabile a noi».

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