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Baker Hughes Corigliano-Rossano, il Comune: “Al momento non ci sono le condizioni per un parere favorevole”

Tra le richieste di chiarimenti ed integrazioni proposte dal Comune di Corigliano-Rossano in sede di Conferenza dei Servizi per la concessione di un’area all’interno del Porto alla Nuovo Pignone, azienda di proprietà del colosso Baker Hughes, proprio alla luce della complessità delle argomentazioni proposte ed al fine di armonizzare gli interessi rappresentati dal Comune rispetto a quelli degli altri soggetti, era stato chiesto il differimento dei termini della stessa conferenza.

La conferenza dei servizi, infatti, è uno strumento che dovrebbe essere finalizzato alla composizione dei vari soggetti coinvolti e non di certo al superamento sbrigativo delle istanze proposte. Per altro l’ente comunale, che oltre a competenze formali ha anche l’onere istituzionale di rappresentare le istanze dell’intera comunità, ha posto questioni di merito e non pregiudiziali o ostruzionistiche, sia sotto il profilo tecnico-urbanistico (usi civici, conformità agli strumenti di valutazione del rischio idrogeologico, piano regolatore del Porto ecc.) sia sotto il profilo generale e strategico (compatibilità con banchina crocieristica, misure per la marineria, armonizzazione del Porto nel complesso ecc).

Gran parte degli elementi di chiarimento ed integrazione richiesti non sono stati forniti, fatta eccezione per le analisi paesaggistica ed acustica per le quali l’azienda ha fornito opportuni riscontri. Per quanto riguarda la conformità ai piani di assetto territoriali, il progetto è stato modificato in maniera piuttosto significativa a 5 giorni dalla scadenza del termine, al fine di superare eventuali vincoli. Nonostante questo non è stato consentito il differimento dei termini già richiesto per altre questioni.

Non sono stati forniti gli elementi concreti in grado di rassicurare sul fatto che il processo attuale non è finalizzato alla mera industrializzazione del Porto (inaccettabile) ma alla realizzazione auspicabile di una condizione di convivenza tra industria “accettabile”, turismo e marineria. Questo perché non è stato dato alcun chiarimento istituzionale rispetto al finanziamento ed alle procedure relative alla realizzazione della banchina crocieristica (attesa e prevista da anni), alle misure finalizzate a mitigare l’impatto sulla marineria, alle misure per “ambientalizzare” il Porto rispetto alle concessioni in essere.

Per tutte queste ragioni, il Comune ha formalizzato il parere negativo alla conferenza dei servizi, auspicando e richiedendo la convocazione di una nuova conferenza dei servizi nella quale si possano chiarire gli aspetti ritenuti imprescindibili dall’Ente e si fornisca ogni elemento di chiarezza richiesto dal Comune e necessario per l’esercizio delle proprie importanti competenze.

Ribadisco come per l’Amministrazione, nel massimo rispetto delle opinioni e delle prerogative di tutti, non sussista alcuna chiusura aprioristica rispetto alla prospettiva di un insediamento di questo tipo (per come prospettato attualmente) all’interno del territorio comunale quindi anche del Porto, a maggior ragione se proposta da un’impresa che, finora, si è dimostrata seria e disponibile al confronto, come ho avuto modo di apprezzare personalmente in occasione della visita “a sorpresa” presso lo stabilimento di Vibo Valentia.

Tuttavia, così come ho ribadito più volte nel corso di queste settimane, senza alcuna ansia né ambiguità, l’Amministrazione Comunale pretende che ci sia chiarezza sulla natura del percorso che si intende intraprendere e che sia giunto il momento di chiarire definitivamente il destino degli altri progetti e degli altri insediamenti portuali.

I tentativi di eccessiva semplificazione burocratica, che rischiano di esautorare il ruolo degli enti e le stesse conferenze dei servizi, non sono stati utili in passato e non saranno utili ora.

 

Sono fiducioso sul fatto che questo sia stato un primo passaggio a vuoto e che si apra immediatamente un tavolo istituzionale finalizzato a chiarire ogni aspetto e condividere degli atti concreti, nell’alveo di una strategia complessiva e condivisa, che consentano di attivare questa ed altre attività sul nostro territorio che, come ho dichiarato fin dal primo momento, rappresentano occasioni e non problemi.

Allo stesso tempo, nelle prossime ore, scriverò al Presidente della Giunta Regionale ed ai soggetti interessati per ragionare anche nel solco di quanto emerso nel corso del Consiglio Comunale tenutosi nei giorni scorsi, ovvero valutare l’ipotesi di prevedere l’insediamento all’interno della zona industriale, sempre ricadente nella Zes al di fuori dell’area portuale ma facilmente collegabile, mitigando evidentemente timori e impatti. Tale ipotesi, chiaramente, è di carattere più politico-istituzionale ed è da considerarsi completamente separata dal percorso attuale già avviato e che, auspichiamo, possa riprendere con la convocazione di una nuova conferenza.

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