“Basta fotografare la situazione della maggior parte dei comuni costretti quotidianamente ad arrampicarsi tra mille difficoltà dovute alla cronica carenza di personale, per intuire che risulta impensabile se non impossibile ottemperare ai 1200 adempimenti richiesti dall’Istituto Nazionale di Statistica per i dati sul censimento delle unità economiche, anche quando, paradossalmente non c’è nulla da comunicare. Anziché infliggere sanzioni (1.032 euro in capo al primo cittadino) ai comuni l’ISTAT promuova lo scambio dati automatizzato”.
È quanto dichiara il Sindaco Giovanni Macrì condividendo e rilanciando la protesta promossa dall’Asmel per contestare l’erogazione delle sanzioni per le mancate trasmissioni da parte degli Enti di alcuni dati di rilevazione statistica.
Macrì è tra i firmatari della lettera aperta già inoltrata al Presidente Istat nella quale si evidenzia la mancata attuazione dello scambio dati automatizzato tra i comuni e l’Istituto in applicazione dell’articolo 12 del TUEL senza oneri a carico di nessuno e senza necessità di sanzionare alcuno, meno che mai i Sindaci.
L’appello è stato condiviso dai sindaci di tutta Italia. Da tempo ASMEL denuncia l’inerzia degli enti centrali nell’affrontare le iniziative taglia-burocrazia da tanti anni annunciate che metterebbero i Sindaci al riparo da sanzioni ingiuste e ingiustificate. Se l’ISTAT avesse seguito la legge correttamente, non ci sarebbero sanzioni da imporre.
Molti dei Sindaci a cui sono state comminate le sanzioni, con il supporto di Asmel, hanno già avviato il ricorso per la contestazione delle multe e hanno fatto sapere che i prefetti hanno accolto le domande di ricorso.