Si è svolto presso la sede del Rotary Club Reggio Calabria Sud–Parallelo 38 un emozionante e interessante incontro sulla storia e sulla devozione Mariana dal titolo “La Madonna della Consolazione: storia della festa”. Un appuntamento fortemente voluto dal presedente in carica Avv. Monica Falcomatà che durante le presentazioni e i saluti istituzionali non ha nascosto la sua forte emozione nel presentare l’evento. Se da una parte il Presidente Falcomatà ha evidenziato l’importanza della memoria e della storia reggina legata alla Sacra effige, dall’altra la soddisfazione e l’onore di essere stata tra i protagonisti politici, già consigliere comunale, impegnati nella valorizzazione e nella tutela di un evento, sicuramente l’unico, che coinvolge l’intera Città di Reggio Calabria.
A moderare l’incontro è stato Giuseppe Lavilla, socio Rotary e portatore della Vara, che – si legge in un comunicato stampa della stessa organizzazione – ha raccontato l’emozione che solo un portatore può provare ai piedi del quadro durante la discesa in Città. Un sentimento di devozione che si ripete e si rafforza di anno in anno e di generazione in generazione. Durante la processione – racconta il medico portatore della vara – si è totalmente concentrati su Maria tanto da non rendersi conto nemmeno della grande folla che abbraccia il quadro durante la processione. Lavilla ha descritto anche meticolosamente gli istanti che precedono la così detta “volata” verso l’ingresso del Duomo a conclusione della processione. In quegli attimi non si pensa a nulla, la concentrazione è massima per non commettere degli errori che possano essere di inciampo ai colleghi che precedono e seguono gli altri portatori. Dopo l’entrata dell’Avvocata nostra al Duomo quel grido di devozione “Ora e sempre, Viva Maria” che ha accompagnato l’Effige per tutto il tragitto viene gridato ancora di più a gran viva voce. La Madonna è arrivata, ha preso posto in Cattedrale pronta ad accogliere migliaia di fedeli che a Lei rivolgono suppliche e preghiere.
Luciano Maria Schepis, consulente culturale e storico dell’associazione portatori della vara, ha raccontato la storia del quadro della Madonna della Consolazione dal 1547, quando il nobile Camillo Diano commissiona al pittore Niccolò Andrea Capriolo la riproduzione dell’immagine della Madonna della Consolazione, sino ad oggi. Ricco di eventi storici e di singolari aneddoti il Prof. Schepis ha ripercorso le maggiori tappe storiche che hanno accompagnato la storia dei Frati Cappuccini e del quadro. Le prime notizie dell’arrivo del quadro di S. Maria Madre della Consolazione in Reggio Calabria, in dimensioni molto più ridotte e senza le immagini di san Francesco d’Assisi e di sant’Antonio di Padova, pare siano avvolte dal mistero. Al momento le ipotesi formulate dagli storici si collocano nella fascia temporale tra la fine del secolo XV e l’inizio del secolo XVI. Secondo alcuni il primo Quadro, di ridotte dimensioni rispetto all’attuale, è stato portato da una famiglia, la cui identità continua a rimanere misteriosa. Secondo altri, tra i quali l’autorevole Parisio, pare sia stato Elia lo Speleota a donarlo alla famiglia Laboccetta, nel cui territorio è stata eretta una cappellina eremitica, all’interno della quale si è costruito l’altare dove è stato collocato il piccolo Quadro. Successivamente, per via ereditaria, la cappellina, con annesso la proprietà territoriale, è passata alla famiglia Diano. Il 6 gennaio del Nel 1548 – prosegue lo storico Schepis – il nuovo Quadro viene benedetto, nella Chiesa Cattedrale, dall’Arcivescovo Mons. D’Agostino, alla presenza dei Duchi Gonzaga di Monza. Terminato il rito, il nuovo Quadro viene portato processionalmente alla chiesetta dell’Eremo. Da questo momento tutti i reggini si rivolgeranno a Maria per chiedere grazie e favori, specialmente nei secoli più bui per la Città di Reggio Calabria come quelli caratterizzati da pestilenze, miserie, terremoti e guerre. La Madonna non farà mancare il Suo intervento materno e consolatorio ai reggini liberandoli dai mali che attanagliano la Città compreso quello della fame provvedendo a far arrivare al porto di Reggio tre navi cariche di grano di cui la provenienza resta ancora ignota.
Un ampio contributo di testimonianza verso la devozione al quadro di Maria è stato dato da Gaetano Surace, Presidente dell’Associazione Portatori della Vara, che ha ripercorso la storia della nascita dei portatori e il loro completo affidamento e alla Mamma celeste. Un aspetto che ha colpito e commosso molto la platea è stato quando Surace ha raccontato che per i portatori della vara gli anni non si contano alla data della nascita ma alla data della discesa dal santuario dell’Eremo della Sacra Effige della Madonna della Consolazione.
Presente tra i relatori anche Frate Pietro Ammendola Ministro provinciale dei Frati Cappuccini della Calabria il quale ha tenuto a precisare che il quadro della Madonna della Consolazione è di proprietà di tutto il popolo reggino. La madonna è di tutti ed è per tutti. Dal cittadino che vive una vita meno agiata sino al cittadino che ricopre i più alti incarichi sociali e professionali. Dietro il quadro in processione, dice il Frate maggiore, siamo tutti uguali, tutti figli suoi. E’ nel 1518 che i padri Ludovico Comi e Barnardino Molizzi, dell’Ordine degli Osservanti di san Francesco d’Assisi, danno inizio alla Riforma cappuccina e la loro fama di scienza e di santità inducono diversi confratelli a seguirli nell’esperienza religiosa secondo la genuina forma della Regola dettata dal Fondatore fino a portarli sulla Città dello Stretto dove da allora hanno instaurato un rapporto speciale con la Città, accogliendo fedeli e pellegrini specialmente durante i sette sabati del mese che precedono la discesa del quadro dall’eremo siano al Duomo di Reggio.
Tra i presenti anche Gina Scordo, Assistente del Governatore, che compiaciuta per l’evento non ha fatto mancare un suo contributo al tavolo dei relatori e agli ospiti e soci del Club. Molto significativo il suo intervento a conclusione dell’incontro. L’assistente del Governatore ha utilizzato un parallelismo molto toccante e significativo. Con la crocifissione Gesù da indicazione all’apostolo Giovanni di ricevere Maria come madre. “Uomo, ecco tua madre” dice Gesù poco prima di spirare, consegnando così a tutta l’umanità la madre celeste la quale ascolta ogni richiesta e protegge i suoi fedeli che a lei si rivolgono con fiducia e devozione.
Un ringraziamento, da parte del Presidente Rotary Club Reggio Calabria Parallelo 38 a conclusione dell’incontro, a tutti i soci presenti e ai tanti cittadini che non sono voluti mancare a questo appuntamento con la storia e la devozione Mariana.