Prosegue con ottimi riscontri la IX edizione di Ramificazioni Festival, che nelle scorse settimane ha registrato grande partecipazione di pubblico e un crescente interesse da parte della stampa e degli operatori del settore. Dopo gli appuntamenti di Cosenza e Lamezia Terme, il più importante festival dedicato alla danza d’autore in Calabria, prodotto dall’Associazione Italìa & Co e con la direzione artistica di Filippo Stabile, entra ora nel cuore della sua sezione dedicata alla nuova danza contemporanea, con tre serate consecutive al Palacultura Giovanni Paolo II di Rende (CS), dal 20 al 22 novembre.
Un trittico di appuntamenti che mette in dialogo tre realtà emergenti e consolidate della scena italiana ed europea, in piena sintonia con il tema 2025 di Ramificazioni, “Kronos”, che interroga il rapporto tra memoria, identità e percezione del tempo attraverso il linguaggio del corpo.
Il trittico si apre giovedì 20 novembre, alle 20:30, con Dancehaus più, realtà diretta da Susanna Beltrami e tra le piattaforme creative più solide e prolifiche della danza contemporanea italiana. La compagnia presenterà due lavori firmati da alcuni dei suoi coreografi più rappresentativi. “Bromantica”, creato da Matteo Bittante, Francesco Valli e Luis Miguel, intreccia energia fisica e narrazione emotiva in un racconto sulla solidarietà maschile e sulla ricerca di armonia in un tempo attraversato da conflitti e disordine. A seguire “Io Siamo”, coreografia e drammaturgia di Sara Pezzolo, interprete di punta del collettivo, che trasforma il mito del Minotauro – attraverso la lente letteraria di Dürrenmatt – in un viaggio psicologico, un corpo abitato da due anime in lotta: Arianna e il Minotauro. Una riflessione potente e intima sulla dualità dell’identità femminile e sulla fragilità come luogo di verità.
Venerdì 21 novembre sarà la volta di Codeduomo, progetto creato dal danzatore e autore Vittorio Pagani, artista formatosi tra Italia, Regno Unito e Germania, oggi tra le voci emergenti più interessanti della scena europea. Con “A Solo in the Spotlight”, lavoro prodotto da The Place – London e presentato in collaborazione con Equilibrio Dinamico, Pagani porta in scena un assolo che unisce danza, parola e video per indagare la condizione del performer sotto i riflettori. È un lavoro ironico, vulnerabile e lucidissimo, che racconta il mestiere della danza dall’interno: il desiderio di essere visti, la fragilità che si rivela nel momento dell’esposizione, le rivoluzioni intime che nascono nello spazio scenico.
A chiudere il trittico, sabato 22 novembre, sarà la compagnia franco-italiana Cie MF, fondata da Francesco Colaleo e Maxime Freixas, duo apprezzato nei principali festival internazionali per un linguaggio fisico ironico, istintivo e fortemente relazionale. Con “C’Est Pas Grave” – lavoro sostenuto da partner di rilievo come Oriente Occidente, Gdansk Dance Festival e Scenario Pubblico – i due interpreti costruiscono un dialogo scenico serrato, un gioco di specchi, sguardi e improvvise aperture emotive, dove la potenza atletica incontra un’umanità diretta, semplice e profondamente empatica. Una danza che vive nell’incontro, nelle tensioni e nelle fughe, e che restituisce allo spettatore una visione carnale e contemporanea delle relazioni.
Con queste tre serate, Ramificazioni Festival prosegue il suo percorso di valorizzazione della danza d’autore e della ricerca contemporanea, portando in Calabria compagnie, coreografi e autori che oggi rappresentano alcune delle voci più significative del panorama nazionale ed europeo.
La IX edizione del festival – ideata e prodotta dall’Associazione Italìa & Co, riconosciuta dal Ministero della Cultura e sostenuta dalla Regione Calabria – continuerà fino al 12 dicembre con appuntamenti a Rende, Polistena e Cosenza, dove il festival si concluderà alla Galleria Nazionale con l’incontro tra Spellbound Contemporary Ballet e Compagnia Zappalà Danza, spettacolo che suggella il dialogo tra due eccellenze della danza italiana, in una chiusura simbolica che attraversa le lettere del tempo, dall’origine al futuro.
