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Bisignano (Cs), grande successo per la prima edizione del Festival e Concorso Internazionale “Nicola e Vincenzo De Bonis”

Quattro giorni di musica, arte e passione hanno trasformato il Santuario di Sant’Umile di Bisignano nel cuore pulsante della chitarra classica. Dal 17 al 20 ottobre 2025 si è svolto con grande successo il Festival e Concorso Internazionale “Nicola e Vincenzo De Bonis”, promosso dall’Associazione Flautisti Calabresi, presieduta da Francesco Guido, con la direzione artistica della M° Antonella Baffa Scirocco. Un’iniziativa che ha unito concerti, concorsi, masterclass, recital e una mostra di liuteria, dando voce alla storica tradizione musicale calabrese e alla straordinaria arte dei fratelli liutai Nicola e Vincenzo De Bonis, nomi che hanno reso celebre Bisignano nel mondo.

«È il primo festival della chitarra intitolato ai fratelli De Bonis – ha spiegato la direttrice artistica Antonella Baffa Scirocco –. L’idea nasce dal concorso internazionale dedicato ai due maestri liutai, da cui abbiamo sviluppato un evento più ampio, pensato per i giovani e per tutti gli appassionati di musica. Abbiamo voluto creare un’esperienza completa, con momenti di formazione, ascolto e approfondimento sull’arte delle sei corde».

L’apertura, venerdì 17 ottobre, è stata affidata al M° Luigi Attademo, interprete di fama internazionale, che ha condotto il pubblico in un raffinato viaggio musicale tra virtuosismo e introspezione, attraversando la tradizione italiana e le suggestioni sudamericane. «Il percorso che ho proposto nel mio concerto – ha evidenziato il maestro Attademo – è, da un lato, un omaggio alla tradizione italiana che, partendo dall’Ottocento, attraversa Scarlatti e giunge fino ad Angelo Gilardino, il quale ha sottolineato l’importanza della tradizione chitarristica e della liuteria dei maestri De Bonis. La seconda parte, invece, era dedicata al Sud America. Ai giovani musicisti darei molti consigli, ma il più importante è coltivare la curiosità e continuare a studiare, perché la conoscenza rende liberi».

Sabato 18 ottobre è stata la volta del Duo De Bonis, formato da Yuri Crusco e Giuseppe Mangia, protagonisti di un concerto dedicato alle opere eseguite con strumenti costruiti proprio dai fratelli De Bonis. Nel corso della serata è stato presentato anche il volume “I fratelli Nicola e Vincenzo De Bonis”, risultato della collaborazione di Lorenzo Frignani, Crusco e Mangia: un omaggio prezioso alla liuteria calabrese.

Il momento più atteso è arrivato domenica 19 ottobre con il concerto finale del Concorso Internazionale De Bonis, che ha visto esibirsi i vincitori delle diverse categorie. I riconoscimenti principali sono andati a: Chiara Aloise (Cat. A – I Premio Assoluto); Angelo Algieri (Cat. B – I Premio Assoluto); Nino D’Amico (Cat. E – Concertisti – I Premio); Stefano De Marco e Davide Ferrara (III Premio ex aequo). Un momento di forte emozione, condotto da Angelo Capalbo, che ha dato spazio agli interventi dei maestri della giuria — Lucio Matarazzo (presidente), Luigi Attademo e Pietro Morelli — e ai giovani interpreti.

Il maestro Lucio Matarazzo ha dichiarato: «Mi ha colpito il livello di preparazione dei ragazzi di oggi, che trovo superiore rispetto a quello delle generazioni precedenti. Sono molto contento del fatto che sempre più giovani si stiano dedicando allo studio di questo strumento. Questa è la quarantacinquesima volta che partecipo come membro di una giuria, e continuo a credere che una delle qualità fondamentali per un musicista sia la capacità di imparare. Non è irrilevante il sacrificio richiesto dallo stare dietro allo strumento in modo intelligente, cercando di esprimersi e di portare i propri sentimenti al pubblico». Le parole del maestro dimostrano che la passione resta la chiave: è ciò che trasforma l’impegno in arte.

La giornata conclusiva, lunedì 20 ottobre, ha posto l’accento sulla formazione con le masterclass dei maestri Attademo e Matarazzo, e il recital delle giovani chitarriste Eleonora Parisi e Beatrice De Loria, allieve del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza.

Per tutta la durata del festival, il pubblico ha potuto apprezzare la Mostra di Liuteria curata dal maestro Antonio Scaglione, allievo di Vincenzo De Bonis. Un percorso tra strumenti storici e creazioni contemporanee che ha restituito l’anima sonora della Calabria, terra dove arte e artigianato si fondono in un’unica voce.

Grande soddisfazione anche da parte delle istituzioni. Il sindaco di Bisignano, Francesco Fucile, ha sottolineato l’importanza del festival: «Questo evento non promuove solo la liuteria — che a Bisignano vanta una grande tradizione storica e culturale — ma rappresenta anche un’importante occasione di promozione artistica e di valorizzazione della memoria. Dobbiamo ringraziare l’Associazione Flautisti Calabresi, perché attraverso iniziative come questa si avvicinano i giovani alla musica e si lancia un messaggio importante: la musica parla attraverso le emozioni e l’empatia».

L’onorevole Luciana De Francesco ha osservato che la manifestazione: «Rappresenta un vero e proprio tributo alle nostre radici e a due maestri che, con la loro arte, hanno portato in alto la Calabria e la città di Bisignano. L’eccellenza della liuteria è l’espressione di una Calabria del talento e dell’amore per il lavoro: una Calabria che troppo spesso opera in silenzio per costruire bellezza. Noi istituzioni abbiamo il dovere di sostenere iniziative come questa, che danno voce ai nostri territori e rappresentano un esempio virtuoso di impegno e creatività. La cultura è motore di sviluppo, ma anche forma di riscatto e orgoglio. Ben vengano queste iniziative che animano la nostra comunità. Invito i giovani ad avvicinarsi alla musica e all’arte, perché la cultura promuove sviluppo e coesione sociale».

Francesco Alfieri, Padre guardiano del Santuario, ha aggiunto: «Ospitare il festival è stato un segno di bellezza condivisa. Sant’Umile ci insegna che la semplicità può diventare luce: quando Dio tocca il cuore dell’uomo, tutto ciò che è bello si amplifica».

Il Festival e Concorso Internazionale “Nicola e Vincenzo De Bonis” ha confermato il suo valore come crocevia di talenti, formazione e memoria, unendo la musica alla tradizione liutaria in un abbraccio ideale tra arte, territorio e futuro.

Un evento che ha reso Bisignano non solo capitale calabrese della chitarra, ma anche simbolo di una cultura viva, capace di rinnovarsi e di emozionare.

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