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Sanità, sopralluogo di Tavernise (M5S) all’ospedale “Giannettasio” di Rossano

Si è svolto nella mattinata di oggi 16 gennaio il secondo sopralluogo, dedicato agli ospedali del basso jonio cosentino, del capogruppo M5S in consiglio regionale Davide Tavernise. Oggetto di visita l’ospedale Giannettasio di Rossano, da poco tempo provvisto di un nuovo direttore sanitario, il dott. Muraca.

“E’ tanto il lavoro da fare per le nostre strutture ospedaliere. Scontiamo gli errori di anni di abbandono”, è la dichiarazione a caldo del capogruppo pentastellato. “Quelli riscontrati oggi – va avanti Tavernise – sono problemi prevalentemente legati alla carenza di personale medico, infermieristico e socio sanitario, ma anche la necessità di adeguare alcuni spazi per rendere vivibile il lavoro degli operatori sanitari. Su tutti due esempi: il reparto di otorinolaringoiatra, sprovvisto di alcuni posti letto, e il reparto di oculistica che oggi vede gli operatori sanitari agire in spazi ristretti”.

La visita ha visto coinvolti il pronto soccorso, ma anche i reparti di cardiologia, chirurgia, oncologia, e otorinolaringoiatria. Conclusa la visita l’annuncio, “venerdì – comunica, infatti,  Tavernise – mi recherò dal commissario straordinario dell’Asp Cosenza, insieme al direttore sanitario, perché si affronti celermente la problematica relativa all’assunzione di  nuovo personale sanitario. Ad essere lamentata è soprattutto la carenza di infermieri e medici in pronto soccorso, che dovrebbe avere, da pianta organica, 10 medici ma se ne ritrova 6. Così la turnazione vede assegnati un medico la mattina, due il pomeriggio due la notte. Va colmata la lacuna. Con estremo spirito di servizio oggi viene dato un supporto da chirurgia e cardiologia, ma non può rappresentare una situazione ordinaria.”.

Quindi l’auspicio “Mi auguro che Occhiuto mandi al Giannettasio il secondo blocco dei medici cubani.  Negli ultimi 12 mesi – prosegue Tavernise – sono stati mandati 8 nuovi infermieri, e, dopo 20 anni, stabilizzati gli oss che lavoravano 3 ore al giorno, oggi portati a 6 ore. Va colmata la lacuna del personale mancante per togliere quanti oggi prestano il proprio servizio da situazioni di stress che può condizionare in negativo un servizio pubblico fondamentale come quello legato alla sanità”, conclude Tavernise.

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