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“La professione medica è un bene sociale, dobbiamo difenderla”. Il professor Ivan Cavicchi al terzo modulo del Corso di management medico avanzato e di politiche sanitarie dell’Ordine dei medici di Catanzaro

Nuovo appuntamento con il Corso di management medico avanzato e di politiche sanitarie organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catanzaro, un appuntamento formativo, all’avanguardia in Italia, voluto con determinazione dal presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, il dottor Vincenzo Ciconte.

Giunto alla XIII edizione, il Corso – diretto dal dottor Lino Puzzonia – si articola in 8 moduli che si susseguiranno nell’arco di sei mesi per concludersi l’8 novembre nella Sala Convegni dell’Hotel Guglielmo.

Il corso è stato inaugurato lo scorso venerdì 28 giugno nella sala del Museo Marca di Catanzaro con l’approfondimento di un tema tanto attuale quanto interessante come “l’intelligenza artificiale in sanità”.

Nel terzo modulo di giovedì e venerdì scorsi si è discusso del tema “La professione medica tra crisi della medicina e crisi della sanità”, con il professor Ivan Cavicchi, docente di Sociologia dell’Organizzazione Sanitaria – Facoltà Medicina e Chirurgia Università Tor Vergata Roma.

Il presidente Ciconte, il direttore del corso Puzzonia, e l’intero consiglio direttivo sottolineato come attività di questo genere testimoniano la grande attenzione posta alla classe medica del territorio.

“Abbiamo discusso dei gravi problemi che affliggono la professione medica, problemi destinati ad aumentare nel tempo. Questi problemi derivano da una crisi dei servizi, del sistema sanitario e della medicina come disciplina scientifica. In questa crisi, i medici stanno perdendo credibilità, prestigio e affidabilità. La professione medica è dunque a rischio, e poiché rappresenta un bene sociale, dobbiamo difenderla”, ha detto Cavicchi.

“È necessario proteggere la professione medica dal conflitto sociale, che oggi si manifesta principalmente attraverso il contenzioso legale. Il 96% delle cause intentate contro i medici si risolve senza alcuna conseguenza, il che indica che spesso si confondono gli insuccessi con gli errori veri e propri. Gli insuccessi dei medici non possono essere considerati errori – ha detto ancora il professor Cavicchi -. Nonostante le leggi esistenti, il contenzioso legale contro la professione continua a crescere. Dobbiamo arrestare questa crescita; non possiamo continuare su questa strada. La mia proposta è quella di mettere mano a una ridefinizione giuridica del ruolo del medico. Il medico è ancora definito giuridicamente come un secolo fa, ma il mondo è completamente cambiato. È necessario ridefinire le responsabilità contrattuali ed extracontrattuali del medico, ma soprattutto è cruciale difendere il rapporto fiduciario tra medico e cittadino”.

“Coloro che propongono la rottura del rapporto fiduciario per inseguire le assicurazioni sono pericolosi. Non si può fare buona medicina senza un rapporto fiduciario con la società”, ha concluso il professor Ivan Cavicchi.

Lino Puzzonia ha poi aggiunto che i problemi, così gravi e importanti in tutto il paese, trovano in Calabria un livello particolare di acuzie a causa del disastro di tanti servizi essenziali determinati da un inconcludente quindicennio di commissariamento.

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