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Uilm Calabria: “Servono lavoro stabile, investimenti e soluzioni alle vertenze”

“Il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro Federmeccanica-Assistal 2025-2028 rappresenta un risultato di grande valore per oltre 1,5 milioni di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici in Italia e assume un significato ancora più rilevante per territori come la Calabria, dove il lavoro industriale continua a scontare ritardi strutturali, precarietà e una cronica carenza di investimenti”. Lo dichiara in una nota il segretario generale Uilm Calabria, Antonio Laurendi.

“L’aumento salariale di 205 euro sui minimi contrattuali, il rafforzamento del welfare, le misure sulla riduzione dell’orario di lavoro, sulla stabilizzazione dei rapporti precari e sul miglioramento di salute, sicurezza e formazione – prosegue – sono conquiste importanti che ora devono trovare piena applicazione anche nelle aziende calabresi. Parliamo di realtà industriali strategiche come Hitachi Rail di Reggio Calabria, dove il tema della continuità produttiva e del futuro industriale resta centrale, così come delle aziende dell’indotto portuale e metalmeccanico dell’area di Gioia Tauro, che continuano a vivere una condizione di incertezza occupazionale e dell’importante investimento di Baker Hughes nel vibonese”.

“Particolare attenzione va riservata anche ai lavoratori impegnati nelle attività di manutenzione delle centrali energetiche e delle reti, così come alle aziende metalmeccaniche che operano nei settori delle telecomunicazioni e delle infrastrutture, dove la precarietà e l’utilizzo distorto degli appalti continuano a penalizzare occupazione, sicurezza e qualità del lavoro”, dice Laurendi. “Nei prossimi mesi – sottolinea – attraverso le assemblee nei luoghi di lavoro, la Uilm Calabria sarà impegnata a illustrare ai metalmeccanici i contenuti dell’ipotesi di accordo e a sostenere una consultazione consapevole e partecipata. Allo stesso tempo continueremo a incalzare istituzioni e imprese affinché il rinnovo contrattuale sia accompagnato da investimenti industriali, politiche attive del lavoro e soluzioni concrete alle vertenze regionali”.

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