“Nell’ultima seduta della Terza Commissione in Consiglio Regionale abbiamo fatto il punto sulla situazione delle biblioteche degli enti locali e dei sistemi bibliotecari regionali, attraverso l’audizione di presidenti e referenti dei sistemi bibliotecari Lametino, Vibonese, Silano e Jonico.
I sistemi bibliotecari in Calabria svolgono un costante e pregevole lavoro a beneficio della collettività. Al di là delle attività puramente culturali, garantiscono alle nostre comunità spazi e attività di aggregazione. Anche nei territori difficili dove talvolta scarseggiano strumenti di socializzazione e nelle aree in cui è alto il tasso di dispersione scolastica, i sistemi bibliotecari diventano l’unico barlume di speranza nel percorso formativo dei nostri giovani. Pur non beneficiando di adeguate risorse economiche, sono stati capaci – nel corso degli anni – di implementare una rete di volontari e sostenitori con cui si impegnano quotidianamente ad assicurare formazione e interventi sociali.
Quando parliamo di politiche culturali dovremmo prendere esempio da queste realtà che alimentano un welfare culturale regionale, inteso come modello di promozione del benessere e della salute per i singoli e per le comunità. Attraverso il loro lavoro, il patrimonio intellettuale diventa sì strumento di istruzione, ma anche strategia per una migliore salute pubblica e promozione sociale.
Tuttavia, come sottolineato dai partecipanti all’audizione, i nostri sistemi bibliotecari faticano a mantenere in piedi le strutture e i progetti. Con l’istituzione del Fondo unico cultura nel 2012 si è perso il meccanismo di finanziamento garantito dalla precedente legge regionale e, attualmente, solo alcune specifiche attività riescono a essere finanziate attraverso la partecipazione a bandi regionali.
Si tratta di risorse insufficienti che non favoriscono la continuità del servizio e una qualità al passo con i tempi. Ci auguriamo che il Tavolo tecnico istituito dalla Regione Calabria, unitamente alla vicepresidente Giuseppina Princi, riesca ad attuare una riforma del sistema confacente ai bisogni di tali poli culturali, affinché siano messi nelle condizioni di continuare a rappresentare un punto di forza dell’offerta di welfare culturale sul territorio calabrese”.
Lo scrive in una nota Amalia Bruni (Pd), Vicepresidente della Commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative in Consiglio Regionale.