I dati sulle aziende che ricorrono alla formazione del proprio personale sono inclementi. Secondo l’Istat sono meno di sette su dieci le imprese in Italia ricorse nell’ultimo anno ad attività di formazione, mentre per Unioncamere nel Sud Italia la percentuale è inferiore al quaranta per cento. Dati che si intrecciano alle difficoltà a reperire risorse specializzate e che hanno fatto lanciare al presidente di Unioncamere Calabria Klaus Algieri un appello ai sindacati.
La Fisascat Cisl Calabria condivide le osservazioni del presidente, tanto ne ha fatto da anni uno dei suoi principali filoni di argomentazione, diffondendo l’importanza della formazione e divulgando le opportunità offerte alle imprese in questa direzione”.
“La nostra categoria – afferma il Segretario Generale Fortunato Lo Papa – promuove la formazione da sempre, a partire dai nostri delegati fino a tutti i lavoratori. Siamo ben consapevoli che formare significa professionalizzare e che quanto speso in questa direzione non è perso, anzi, è un enorme valore sul mercato”.
“Sono le aziende – prosegue Lo Papa – che spesso non comprendono la rilevanza di questo tipo di approccio, non colgono le occasioni offerte, ad esempio, dalla Bilateralità e vedono la formazione come qualcosa di evanescente o di poco conto”.
“Dalla Fisascat sono sempre, invece, arrivate sollecitazioni in senso contrario al fine di annullare i gap esistenti, rafforzare il corpo di competenze del proprio personale e migliorare la propria posizione potendo fare riferimento a figure specializzate e al passo con i tempi, anche tramite la contrattazione di secondo livello”.
“Cogliamo l’occasione anche oggi per invitare le aziende a riflettere sulla strategicità della formazione del personale. La staticità – conclude il Segretario – non ha mai fatto bene all’economia e al mercato. Aggiornare le competenze, renderle affini ai nuovi traguardi o direzioni aziendali è prioritario”.