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Reggio: lunedì la conversazione “Il Giorno della Memoria  oggi, fra crisi e nuove  prospettive”

Il Giorno della Memoria  oggi, fra crisi e nuove  prospettive” è il tema della conversazione che il Prof. Antonino Romeo terrà il prossimo lunedì 27 gennaio, Giorno della Memoria, presso lo Spazio Open alle ore 17,30, promossa dall’Associazione Culturale Anassilaos e dallo stesso Spazio Open. a introdurre il relatore sarà Fabio Arichetta, Responsabile Studi Storici di Anassilaos. E’ ormai da quasi un decennio  – scrive il Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida – che il Sodalizio reggino fa affidamento su uno studioso attento quale il Prof. Romeo per una riflessione su quel “Giorno della Memoria” che il Parlamento Italiano ha voluto dedicare alla tragedia della Shoah. Nel corso del tempo la riflessione dello studioso ha analizzato i diversi aspetti e problemi che riguardano un fenomeno così tragico quale la shoah: ha trattato delle radici dell’antisemitismo nella cultura occidentale in rapporto al Cristianesimo; ha affrontato l’indifferenza dei più – se non la partecipazione e la complicità – ai rastrellamenti degli Ebrei nei diversi paesi europei occupati dalle truppe nazisti (Italia, Francia, Olanda, Belgio, Est Europa); evidenziato il coraggio dei pochi che, al contrario, si sono impegnati,  anche a rischio della propria, nella salvezza degli Ebrei (i Giusti); ha dimostrato che forse un atteggiamento più deciso da parte delle Autorità politiche e religiose   avrebbe contribuito a tale salvezza come avvenne in Danimarca e soprattutto in Bulgaria, nazione  sotto occupazione nazista,   nel quale l’intervento della Chiesa Ortodossa  e del Governo ha contribuito a salvare tante vite. Lo stesso ha affrontato i “silenzi diplomatici” di Pio XII e le “radici culturali”, aberranti,  che fin dalle leggi di Norimberga, hanno costituito il presupposto dell’antisemitismo e quindi della  Shoah. Alla base di queste riflessioni e analisi, anno dopo anno, condivise e promosse dall’Anassilaos, l’idea che il Giorno della Memoria non possa essere soltanto un momento commemorativo e di ricordo delle vittime ma semmai un punto di partenza per capire quanto e  perché sia avvenuto nella civile Europa, nell’Europa delle Arti, del Diritto, delle Scienze, della Filosofia,  “questo stordimento dell’Umanità”; per scovare  le radici di esso (religiose, sociali, politiche) allo scopo di impedire che possa ripetersi in futuro una nuova Shoah. E’ del tutto evidente che le attuali tragiche vicende che interessano il Medio Oriente, dalla strage del 7 ottobre alla carneficina di Gaza, pongono il Giorno della Memoria in una prospettiva nuova e tutta da aggiornare ma una cosa è certa – scrive Iorfida – che non si può giustificare il risorgente antisemitismo di cui sono piene le cronache di questi giorni con la politica di un governo, per quanto essa possa apparire ed essere priva di umanità, immorale e miope.

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