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Crollo Ponte sul Trionto, il sindaco di Caloveto: “Teniamo altissima l’attenzione”

“Il crollo del Ponte sul Trionto non ha fatto altro che portare a galla una realtà sui cui ci confronta da decenni: la precarietà delle dotazioni infrastrutturali; un isolamento che produce direttamente negazione quotidiana di diritti fondamentali, in primis quello alla salute, legato a doppio filo con quello della mobilità. Per questo va tenuta altissima l’attenzione unitaria e coesa rispetto a tutte le istituzioni sovra comunali competenti”.

 

È quanto ha dichiarato il Primo Cittadino Umberto Mazza intervenendo ieri (giovedì 17), insieme ai colleghi sindaci di Longobucco e Crosia, Giovanni Pirillo e Antonio Russo, nel corso di un talk televisivo e momento di confronto tra amministratori sul crollo della strada Sila-Mare che era e resta e dovrà ritornare ad essere – ha sottolineato – patrimonio strategico di tutti i comuni e di tutte le popolazioni della Sila Greca, non solo della comunità di Longobucco, oggi più colpita delle altre.

 

“Emergenze come questa – ha aggiunto – continuano ad ipotecare perfino l’ordinaria amministrazione dei sindaci dei piccoli comuni, bloccati dalla minaccia di spopolamento, sempre in trincea, impossibilitati non solo a dare risposte alla mole delle emergenze subite dalle cittadinanze, ma anche a potersi confrontare su visioni e prospettive di sviluppo, come potrebbe eventualmente essere un progetto di fusione tra piccoli comuni, probabile soluzione istituzionale per aggredire meglio le grandi questioni aperte che limitano soprattutto i centri dell’entroterra.

 

Quella della Sila – Mare – ha concluso Mazza – resta senza dubbio una tragedia sfiorata. Di chi sia la responsabilità saranno le autorità competenti a stabilirlo. Noi sindaci abbiamo il dovere di esigere che alle popolazioni vengano date presto risposte e garantite soluzioni, sollecitando senza alcun tentennamento tutti le istituzioni ed autorità coinvolte e tutta la classe politica regionale a tenere fede agli impegni assunti all’indomani di questa ultimissima brutta pagina per questo territorio e per l’intera Sibaritide”.

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