“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla” - Gabriel Garcia Marquez
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Nuova aggressione ai medici: giovane dottoressa vittima a Cittanova

Ancora un episodio di violenza ai danni di un medico in servizio scuote la provincia di Reggio Calabria. Una giovane dottoressa in turno presso la sede di continuità assistenziale di Cittanova è stata vittima di un’aggressione mentre svolgeva la propria attività professionale. Il gesto, avvenuto domenica, ha suscitato sdegno e profonda indignazione in tutto l’ambiente sanitario calabrese.
A esprimere vicinanza e solidarietà alla collega è intervenuto l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Reggio Calabria, guidato dal presidente Pasquale Veneziano, che ha diffuso una nota di ferma condanna per quanto accaduto.
«Si tratta di un fatto gravissimo e inaccettabile — ha dichiarato il dottore Veneziano —. Ogni atto di violenza nei confronti di un medico rappresenta non solo un’aggressione alla persona, ma un attacco al diritto alla salute dell’intera comunità. È indispensabile garantire condizioni di sicurezza in tutti i presidi sanitari, affinché chi cura possa farlo senza paura».
Il presidente Veneziano ha poi ribadito la necessità di azioni concrete e tempestive per contrastare il ripetersi di tali episodi, chiedendo un impegno congiunto di istituzioni, forze dell’ordine e aziende sanitarie.
«Non bastano più le parole di solidarietà. Servono protocolli operativi chiari, sistemi di allerta e strutture adeguatamente sorvegliate, soprattutto nelle sedi periferiche e nei presidi di guardia medica. I nostri medici non possono continuare a lavorare in condizioni di rischio» — ha aggiunto.
L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria ha espresso piena solidarietà alla collega aggredita, assicurando il proprio sostegno e ha invitato tutti i professionisti a denunciare ogni forma di violenza o minaccia, affinché nessun episodio resti impunito.
L’aggressione di Cittanova si inserisce in un quadro allarmante: negli ultimi mesi si sono registrati diversi episodi simili in Calabria, con medici e operatori sanitari presi di mira da pazienti o familiari esasperati. Una tendenza che, secondo Veneziano, “sta minando la fiducia reciproca tra cittadini e professionisti della salute”.
«Difendere i medici significa difendere la sanità pubblica — ha concluso il presidente dell’Ordine —. Abbiamo bisogno di validi professionisti e noi li abbiamo, ma poi anche questi eventi li fanno scappare via perché non si riesce a dare loro sicurezza e stabilità. Chiediamo rispetto per chi ogni giorno, con professionalità e dedizione, garantisce un servizio essenziale alla popolazione, spesso in contesti difficili e con mezzi limitati».
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