Era stato attirato nel 2011 presso un luogo isolato nei pressi dell’Armo a Reggio Calabria, vicino a un casolare abbandonato, e ucciso con alcuni colpi di fucile alla testa.
Oggi a 11 anni da quel tragico episodio, che rientrava in un più ampio disegno criminale ad opera della cosca Libri, la Dda sarebbe riuscita a fare chiarezza identificando il mandante dell’omicidio di Marco Puntorieri. Si tratta di Edoardo Mangiola, di 42 anni, ritenuto esponente di primo piano della cosca Libri, che attualmente è detenuto in carcere a Bologna per il suo coinvolgimento nell’inchiesta “Metameria” poi confluita nel maxi-processo “Epicentro”.
Nel 2016 erano stati indagati e condannati all’ergastolo per l’omicidio di Puntorieri, Domenico Ventura e Natale Cuzzola. Una condanna che ha visto il coinvolgimento dello stesso Mangiola il quale avrebbe fatto recapitare alla stazione di Reggio-Modena, grazie alle “buone relazioni” con un maresciallo dei carabinieri, un file contenente delle videoriprese che fornivano evidenti prove della colpevolezza di Domenico Ventura.
Una verità processuale che, dopo molti anni, si rivela parziale: i pm infatti ipotizzano la colpevolezza dello stesso Mangiola, che avrebbe agito insieme ad un complice.
Secondo le indagini del pm Sara Amerio, Mangiola si sarebbe appostato nei pressi del luogo in cui era consumato l’omicidio, riprendendo, anche direttamente tramite una videocamera mobile, talune fasi essenziali dell’azione che coinvolgeva il solo Ventura. Il tutto allo scopo di ridisegnare gli equilibri organizzativi della porzione esecutiva della cosca Libri, prevedendo l’eliminazione fisica del Puntorieri e quella per mano giudiziaria di Ventura.