Il gioco degli scacchi appassiona tanto le giovani generazioni, che non si fermano dinnanzi alle torride giornate estive. Ma, con entusiasmo e voglia di migliorare le loro prestazioni, continuano ad allenarsi d’estate. Per poi mettersi alla prova nei vari tornei organizzati dall’a.s.d. Pushwooders’ Chess Academy di Catanzaro. Il primo della stagione estiva si è svolto domenica, 3 agosto. Il Torneo “Tematico”, pensato dalla scuola di scacchi, guidata da Maurizio Leone, per saggiare la preparazione degli allievi e metterli a confronto con altri scacchisti, ha dato appuntamento sulla spiaggia di Giovino, a Catanzaro Lido, nello stabilimento balneare “La Playa”, a tanti bambini, e non solo. Difatti, a partecipare al torneo sono stati una ventina di scacchisti di diverse età, alcuni turisti provenienti da Milano, Roma, Cosenza, Vibo Valentia, e tanti di Catanzaro e provincia. “Non era un torneo semplice – ha commentato Maurizio Leone, istruttore, presidente della Pushwooders’ Chess Academy, nonché responsabile regionale del Settore Scacchi del Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN), a cui è affiliata l’associazione – perché obbligava i partecipanti a giocare un’apertura che non era consona al loro modo di giocare, ma la differenza è stata fatta sulla conoscenza dei principi base e sull’esperienza fatta sulla scacchiera avendo giocato partite in cui la memoria personale permetteva di sovrapporre la posizione attuale a quella del ricordo, anche se in presenza di piccole differenze”.
Il Torneo Tematico, che si è aggiudicato Paolo De Paola di Vibo Valentia, è una delle prove obbligatorie previste dalla Pushwooders’ Chess Academy nel suo percorso accademico, come spiegato da Leone: “Nel corso dell’anno svolgiamo dei tornei teorici. Oltre ai tornei Tematici, prevediamo gare di Risoluzione e Tornei Fischer 960, che presuppongono regole di gioco e finalità differenti; tutte prove pensate per migliorare il rendimento e la qualità di gioco. All’interno dei percorso accademico, i tornei Tematici conferiscono il titolo di Esperto Teorico, le gare di risoluzione il titolo di Esperto Risolutore, e l’allievo, che, nel corso dell’anno, otterrà la migliore variazione del punteggio internazionale, avrà il titolo di Accademico dell’anno”.
Dunque, gli allenamenti degli allievi della Pushwooders’ Chess Academy, in previsione dei diversi tornei estivi che li attendono, proseguono in città nella sede di via Martiri di Gerace 1847 n. 30, anche lungo le vacanze scolastiche, raccogliendo l’entusiasmo dei giovani adepti che non vedono l’ora di ritrovarsi dinnanzi la scacchiera con i compagni di gioco e mettere a frutto nozioni e insegnamenti.
Parola ai piccoli scacchisti dell’associazione e ai genitori
La passione per gli scacchi invade gli animi fin da bambini. Piccoli campioncini come i fratelli Vaiti, Riccardo di sei anni e Antonio di nove, e come Stefano Procopio di otto anni, che nelle loro categorie hanno già ottenuto buoni risultati nei Campionati regionali e interregionali. Una passione che spesso viene tramandata dai genitori o che si “incontra” in un semplice viaggio di piacere, come ha raccontato Stefano: “Mi trovavo in un hotel di Roma e avevano lasciato una scacchiera. E’ stato in questa occasione che mi è scattata la passione per gli scacchi e, tornato a Catanzaro, i miei genitori mi hanno iscritto a questa scuola”. Per il piccolo Stefano gli scacchi sono quindi diventati il passatempo preferito. Non solo divertimento, però, per Antonio: per lui gli scacchi sono molto di più di un semplice hobby. “Grazie agli scacchi – ha spiegato – vedo futuristicamente; riesci a prevedere le mosse dell’avversario e così anche nella vita riesci a vedere lontano. Gli scacchi ti insegnano ad avere il controllo della tua vita. Quindi, attraverso gli scacchi, imparo l’autocontrollo e mi aiutano a vivere meglio. Anche a scuola ottengo migliori risultati applicando tutti i meccanismi che apprendo con gli scacchi”. La mamma dei fratelli Vaiti, Gioconda, si è detta soddisfatta dei risultati ottenuti dai suoi bambini sia a livello comportamentale che formativo. Ha raccontato del piacere con cui i suoi figli giocano e di come questa disciplina dia l’opportunità di confrontarsi non solo con bambini della stessa età, ma anche con adulti. Giorgio Procopio, di sei anni, ha iniziato a giocare fra i banchi di scuola, perché il maestro Leone ha condotto alcune lezioni all’Istituto paritario Maria Immacolata di Catanzaro Lido, e poi ha deciso di proseguire iscrivendosi alla Pushwooders’ Chess Academy. “Il primo approccio in assoluto di Giorgio – ha raccontato la mamma Paolina – è avvenuto a quattro anni, quando il nonno gli ha mostrato qualche mossa e da lì, quando abbiamo saputo del corso nella scuola che frequenta, abbiamo accolto con entusiasmo la proposta. Il bambino mi aveva chiesto sempre di imparare a giocare bene, e quindi, dopo il corso, abbiamo iniziato il percorso di preparazione proposto dal maestro Leone”.
Insomma, tanti bambini pieni di voglia di imparare, che preferiscono un pomeriggio di gioco a scacchi, piuttosto che il mare, come ha precisato Antonio, che ha detto di tenerci tanto a studiare e prepararsi per affrontare le partite di scacchi, sapendo che la dedizione fa la differenza nella vittoria o nelle sconfitte. “A scacchi si vince o si perde – ha spiegato Leone – ma se si capisce perché si vince o si perde, allora si vince sempre”. “Si vince l’esperienza”, ha esordito Antonio, che fin da piccolo dimostra già una determinazione e una consapevolezza del gioco tipico di un adulto.
Come commentato da mamma Gioconda: “Memoria, pazienza, capacità di risoluzione dei problemi e prevedere le mosse dell’avversario sono gli elementi tipici del gioco che migliora anche il comportamento a scuola, abituando il bambino all’autocontrollo e alla pazienza”. Una disciplina che non manca di regalare divertimento e socializzazione ai tanti appassionati che, tra una vittoria e una sconfitta, diventano di certo grandi campioni nella vita.
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Catanzaro, scacchi in riva al mare: tanti bambini appassionati continuano ad allenarsi e giocare d’estate
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