L’attivazione di posti letto a pagamento all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza è una scelta immorale e ingiustificabile. In un momento in cui la sanità pubblica è sotto pressione, questa decisione va contro i principi di solidarietà e giustizia sociale. La salute non può diventare un bene di lusso, accessibile solo a chi può permetterselo. Chiediamo alle istituzioni di tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini, senza distinzioni.
Non posso che esprimere la più ferma condanna per l’attivazione di quattro posti letto a pagamento presso il reparto di Chirurgia Toracica dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza. La decisione del direttore generale dell’azienda ospedaliera dell’Annunziata, Vitaliano De Salazar, rappresenta un grave precedente e un attacco diretto al principio cardine del nostro Servizio Sanitario Nazionale: l’universalità e l’uguaglianza di accesso alle cure.
La Chirurgia Toracica è un reparto di fondamentale importanza, che si occupa di patologie complesse e spesso molto delicate. Isolarla e renderla più accessibile a chi ha maggiori disponibilità economiche è una scelta miope e ingiustificabile.
Mi chiedo come sia possibile che, mentre i cittadini calabresi sono costretti a lunghe liste d’attesa e a rivolgersi a strutture private per ricevere le cure necessarie, si decida di destinare risorse pubbliche a servizi esclusivi per pochi.
Invito il Commissario alla Sanità della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a rivedere immediatamente questa decisione e a garantire che l’Ospedale dell’Annunziata continui a erogare le proprie prestazioni in modo equo e trasparente, nel rispetto dei principi costituzionali.
Chiediamo inoltre al Governo nazionale di intervenire con urgenza per garantire il pieno finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale e per contrastare ogni tentativo di privatizzazione delle cure.
La salute è un diritto inalienabile e non può essere oggetto di speculazione.