La suggestiva cornice di piazza Castello ha ospitato una delle “perle” del cartellone di eventi musicali previsti nell’ambito del Festival ReC inserito nell’Estate Reggina: il live di Cristiano De Andrè prodotto da Esseconcerti
Figlio d’arte del grande Faber nei fatti Cristiano è un brillante ed eclettico musicista (polistrumentista di “razza”) che non ha mai voluto vivere artisticamente all’ombra del padre: ha scelto e voluto un proprio percorso artistico-musicale che lo distinguesse stilisticamente facendogli acquisire un proprio peso specifico.
Un pubblico attento gremisce i posti ordinatamente assegnati in piazza ed attende con curiosità un concerto che si rivelerà straordinariamente intenso. La presentazione tocca proprio all’artista il quale si racconta attraverso le tappe e le fasi che lo hanno visto crescere musicalmente proprio accanto al padre sui palchi di alcuni importantissimi tour.
Il coraggio di osare e scegliere la musica come orizzonte di vita e professionale sebbene scoraggiato, inizialmente, proprio da Fabrizio che lo avrebbe voluto veterinario.
Invece Cristiano si conquista uno spazio di tutto rispetto con lo studio accademico del violino, prima, e con una poliedricità invidiabile che nel tempo diventa caratterizzante.
Una scaletta equilibrata: tra melanconia poetico-esistenziale e ballate di disarmante attualità. Colpisce vedere anche giovanissimi che conoscono a memoria i testi anche dei brani più ostici o meno noti; a piazza Castello ci sono cinque generazioni unite dalla magia della musica.
Alla conclusione di ogni brano si uniscono sorrisi a commosse lacrime. Il coinvolgimento emotivo è tanto ed artefici di questo sentimento sono anche gli eccellenti musicisti che accompagnano Cristiano in modo encomiabile ed impeccabile.
Il concerto sembra non finire più, il pubblico si entusiasma in modo crescente fino a divenire un tutt’uno con il palco in un unico canto. Bocca di rosa, la Guerra di Piero, Marinella, Andrea, sono solo alcuni dei “diamanti” di casa De Andrè che fanno brillare gli occhi ad ogni parola.
Gli adattamenti stilistici e quelli estetico-musicali non tradiscono mai l’originale, sempre aggiungendo creativamente tocchi di qualità; una sublimazione assolutamente apprezzabile che arricchisce espressivamente la performance.