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Mancuso al convegno “Le fibre naturali in Calabria – la Filiera”: “Economia circolare imperativo etico”

“A livello planetario l’esigenza di promuovere forme innovative di rivoluzione verde, che si concentrino sull’adozione di un’economia circolare attenta alla gestione delle risorse naturali e ad abbattere le forme più diffuse di inquinamento, è diventata un imperativo etico”.

L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, in occasione del convegno “Le fibre naturali in Calabria – la Filiera”, tenutosi alla Cittadella regionale.

Ha aggiunto: “in quest’ottica e da un decennio, alcuni partner stanno lavorando al rilancio delle colture da fibra vegetale e animale (canapa, lino, seta, lana, ginestra, cotone e bisso), con l’intenzione di valorizzarle dando vita a una filiera 100% made in Calabria, Bio e altamente ecologica, che oltre al prodotto, ne impieghi per scopi nobili anche il sottoprodotto, alimentando i mercati agricoli, farmaceutici e del benessere, cosmetici, medici propriamente detti, dell’industria edile”.

“Faccio i complimenti al Gruppo Operativo per l’Innovazione per la realizzazione del progetto, a scala regionale, denominato “FILIERA AGRO-TESSILE DI CALABRIA”, finanziato a valere sul PSR Calabria 2014/2020, progetto sviluppato”.

Circa la  proposta di legge regionale ‘Disciplina dell’agricoltura sociale’, in discussione in Consiglio regionale, firmata da Mancuso e dall’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo: “Su questi presupposti si fonda la proposta di legge che  vede coinvolti per l’agricoltura sociale diversi soggetti, accanto alle imprese agricole e agli utenti (disabili, anziani, detenuti, persone fragili), intervengono gli enti pubblici (Comuni, Asl, scuole), le cooperative sociali (di tipo A e di tipo B), ma anche consumatori responsabili, creando una rete di rapporti fra soggetti privati e pubblici”.

La proposta di legge prevede anche “l’istituzione dell’elenco regionale delle fattorie sociali per cui sono previste una serie di strumenti di sostegno e promozione. Tra queste è prevista la possibilità che terreni di proprietà regionali incolti o con scarsa produzione ed eventualmente anche quelli confiscati secondo la legislazione anti mafia, vengano assegnati e destinati al recupero del patrimonio stesso. “Puntiamo quindi con forte decisione – conclude Filippo Mancuso – alla filiera agro-tessile e sullo sviluppo locale e d’impresa i cui effetti si riflettono in modo diretto sulla coesione sociale delle aree interne calabresi”.

 

 

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