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Come l’Atalanta ha rivoluzionato la Serie A con il calcio moderno

Dalla lotta per la salvezza ad espugnare Anfield in Champions League il passo è tutto fuorché breve: l’Atalanta Bergamasca Calcio è la piccola realtà che ce l’ha fatta. La dimostrazione che con un piano serio, sano e sostenibile, i meccanismi funzionano, un orgoglio italiano che ormai, da tempo, ha un sapore d’Europa.

 

Oggi raccontiamo la favola atalantina, un orgoglio italiano, invidiabile in tutto il continente, capace di ispirare anche il mondo delle scommesse, dove il William Hill bonus benvenuto accompagna i tifosi nelle loro giocate.

Introduzione alla “favola” Atalanta

Quando si scopre che la Favola della Dea affonda le sue radici in una squadra retrocessa in serie B per ben undici volte, la storia si arricchisce di emozioni, assume un sapore diverso: più intenso, più emozionante, più autentico.

 

Ogni impresa che i ragazzi di Zingonia portano a termine determina ancor più consapevolezza dei propri mezzi ed autorevolezza, consci delle radici “non nobili” del club.

 

Dalla “Regina delle provinciali”, la storia moderna dell’Atalanta Bergamasca Calcio inizia da metà anni 2010. Con il ritorno della famiglia Percassi alla guida del club, si apre un nuovo ciclo, ed il volto di questo nuovo progetto ha nome e cognome: Gian Piero Gasperini.

 

Grazie a forti investimenti sul settore giovanile l’Atalanta crea un contesto adeguato alla crescita dei ragazzi della Primavera, con Gasperini maestro nel lanciare e seguire nuovi talenti.

 

La squadra si rafforza ed i risultati ne sono la riprova: dal 2016 1 volta ottava, 1 volta settimana, 2 volte quarta, e 4 volte terza. Iniziano perciò le avventure europee, che vedono il club diventare una realtà da Europa League fino a guadagnarsi il rispetto dei più forti d’europa.

 

Con la vittoria di Dublino del 2024, l’Atalanta è oggi una consolidata realtà Europa, un progetto analizzato e riproposto in tutti i maggiori campionati, ma soprattutto una classe dirigenziale invidiabile, nonché un orgoglio degli stessi appassionati.

L’impatto di Gian Piero Gasperini

Dopo delle avventure più o meno fallimentari all’Inter, Palermo e Genoa, nel 2016 Gian Piero Gasperini diviene l’uomo designato da Percassi per guidare il nuovo progetto Bergamasco.

 

Gasperini trova infatti terreno fertile per coltivare la sua filosofia di gioco, fatta da pressing alto e moduli flessibili, riuscendo ad attaccare come una vera e propria corazzata.

 

Tramite il suo 3-4-3 , tra difesa aggressiva ed esterni a lavorare quasi come attaccante aggiunti sulle fasce, l’Atalanta ha quindi creato un sistema sostenibile e nel tempo vincente.

 

Il risultato? Un vero e proprio spettacolo offensivo che ha più volte messo in ginocchio le big del campionato.

Giovani e settore giovanile

Inaugurato negli anni ‘80, Zingonia è il cuore pulsante del progetto atalantino, casa di uno dei vivai migliori di tutto il paese, nonché fiore all’occhiello del club.

 

In questo senso, la società da sempre punta sulla tecnica individuale e su una crescita graduale, abbastanza lenta ma costante nel tempo, in modo da lasciare al giocatore tempo necessario per adattarsi al calcio professionistico.

 

I risultati parlano chiaro e sono tangibili: dalla generazione più recente con Bastoni, Kulusevski, Mancini, Bonaventura, Kessie e Montolivo, fino ai primi grandi talenti cresciuti a Zingonia come Inzaghi e Donadoni.

Reclutamento intelligente

Non potendo economicamente competere con i colossi della Serie A, il progetto atalantino deve crescere attorno ad un solo ideale: lungimiranza.

 

Il club bergamasco dispone di una rete europea di osservatori, forte attenzione sui campionati minori ed il rischio di scommettere tempo e preparazione su giocatori ancora inesplosi, ma con grande potenziale.

 

Ogni acquisto, anonimo che sia, non è mai casuale: Zingonia diventa in questo senso raffineria di talenti grezzi, luogo di valorizzazione del giocatore ma con un occhio di riguardo sempre al bilancio.

Successi in Italia e in Europa

Il prestigio atalantino si è costruito però anche attraverso notti europee indimenticabili, tra Anfield e Dublino.

 

Partendo da una squadra stabile nella lotta scudetto, gli uomini di Gasperini hanno attirato le prime attenzioni in Europa con il raggiungimento dei quarti di finale di Champions League nella stagione 2019-20, coronata da partite indelebili come il 4-1 al Valencia.

 

Dopo un inizio entusiasmante, l’Atalanta si mantiene costante per 3 stagioni: conquista gli ottavi di finale contro il Real Madrid, e partecipa all’Europa League senza però riuscire a lasciare il segno.

 

Il sogno europea dell’Atalanta, diventa però realtà due anni più tardi.

 

Nella finale di Dublino, di fronte ad un Bayer Leverkusen che in stagione non aveva mai perso, la Dea incanta l’Europa intera con una prestazione memorabile, guidata da un Ademola Lookman protagonista assoluto, autore di una tripletta storica che consegna al club il suo primo trofeo internazionale.

Confronto con le big tradizionali

Nonostante i risultati parlino di due realtà ormai rivali e sullo stesso piano, l’Atalanta parte comunque inferiormente dal punto di vista economico, che la vede sotto di 300 milioni di ricavi a bilancio rispetto a Inter e MIlan, per non parlare della Juventus.

 

Le necessità di costruire con meno della metà delle risorse diventa quindi priorità: niente spese folli, ingaggi insostenibili ma investimenti mirati uniti al lavoro quotidiano.

 

La società non corre mai dietro a nomi altisonanti, ma punta a creare internamente valore, inseguendo il sogno di portare le proprie idee al di là delle possibilità finanziarie.

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