Si terrà dall’8 luglio al 6 settembre 2023 la mostra ‘Genius loci. Amalia De Bernardis-Roberto Ghezzi’ presso il Complesso museale del Casino Macrì, all’interno del Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri. Il primo di una serie di appuntamenti performativi ‘The dreams of the Others’ di Amalia De Bernardis che avrà luogo alle ore 18.00 dell’8 luglio e precederà l’inaugurazione della mostra alle ore 20.00.
La portata innovativa di Genius Loci – si legge in un comunicato stampa – è stata colta, sostenuta e valorizzata dal Comune di Locri che ha inserito, con uno sguardo lungimirante, tutto il festival ComunicArt quarta edizione all’interno della kermesse culturale del Giugno Locrese, che vanta già la sua storicità. All’interno della kermesse sarà anche conferito un premio speciale, Genius Locri, che premierà proprio la personalità artistica che si è particolarmente distinta nel territorio.
Il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri ha accolto e sposato Genius loci. La direttrice arch. Elena Rita Trunfio, da sempre incline a sostenere il connubio tra arte antica e arte contemporanea, si è dimostrata un’attenta custode della qualità degli eventi che vedono il parco archeologico protagonista.
La mostra e il ciclo di performance che segneranno insieme ad altri appuntamenti teorici e comunicativi l’estate locrese, si inseriscono all’interno del festival ComunicArt arrivato alla sua quarta edizione.
ComunicArt, ideato dalla storica dell’arte Stefania Fiato, nasce nel 2020 con la volontà di divulgare la storia dell’arte e promuovere mostre d’arte contemporanea nelle aree archeologiche calabresi, come il parco archeologico di Locri Epizefiri, che nel 2021 ha ospitato la mostra fotografica “Sofia Uslenghi. Radici” e nel 2022 ha accolto, riscuotendo grande successo, la bi-personale “Teofanie. Apparizioni contemporanee. Giovanni Longo e Giuseppe Negro”, entrambe con la curatela di Stefania Fiato. Il festival ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività, ampliando la proposta culturale e proponendo una serie di eventi che si svolgeranno da luglio a settembre, coinvolgendo tutto il tessuto cittadino locrese che diventerà scenario di una serie di appuntamenti teorici (due tavole rotonde dedicate al tema del “Genius Loci” e un convegno di studi “Genius Loci. Spazi e tempi nella storia dell’arte”) che rimarcano la vocazione comunicativa e fortemente legata alla divulgazione della storia dell’arte propria del festival.
La mostra ‘Genius Loci. Amalia De Bernardis E Roberto Ghezzi’ prende il titolo da un libro di Christian Norberg-Schulz “Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura” (1979) in cui l’architetto norvegese affermava: “Il carattere è determinato da come le cose sono, e offre alla nostra indagine una base per lo studio dei fenomeni concreti della nostra vita quotidiana. Solo in questo modo possiamo afferrare completamente il Genius Loci, lo ‘spirito del luogo’ che gli antichi riconobbero come quell’ “opposto” con cui l’uomo deve scendere a patti per acquisire la possibilità di abitare”. La curatrice ha proposto agli artisti di afferrare l’essenza interiore del luogo, partendo dal presupposto che i luoghi chiamano, evocano e si lasciano scoprire nella loro intimità, rivelando tutti i significati radunati dal luogo che costituiscono il suo Genius Loci.
Il filo rosso della manifestazione è incarnato dal ciclo di performance di Amalia De Bernardis che aprirà e chiuderà Genius Loci attraverso quattro performance fortemente emotive e cariche di pathos, che avranno luogo l’8 luglio, il 9 luglio, il 3 settembre e il 5 settembre a Locri. Ogni performance ha al suo centro un’azione rituale, un “recupero del comportamento” che crea legami e connessioni istintive ed emotive, ponendosi come un’arte aperta, infinita, decentrata, liminale e al contempo un paradigma di processo. In virtù di ciò, contributo indispensabile alla comprensione delle performance sono i seminari, di apertura e di chiusura del progetto che verte sulla riflessione intorno al concetto del Genius Loci, non solo come “spirito di un luogo” ma anche come indagine di “sopravvivenza culturale e resilienza artistica” che vede delinearsi un’ottica di contaminazione dei saperi e degli artisti, attuando una proposta dialogata che si interessa del fenomeno e della dinamica che accompagna il Genius Loci.
Fulcro del festival è la mostra “GENIUS LOCI. AMALIA DE BERNARDIS E ROBERTO GHEZZI” che si terrà presso il suggestivo Complesso museale del Casino Macrì all’interno del Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri dall’8 luglio al 6 settembre 2023. L’incontro tra i due artisti ha dato vita ad un dialogo serrato che risuona nel luogo che li accoglie come un naturale prosieguo. Il Casino dell’Ottocento racchiude le terme romane, a pochi passi dal santuario delle acque sacre locresi. Un luogo intessuto di storie, nudo e sincero, pietre che esprimono un racconto che condensa il concetto di Genius loci come lo intese Norberg-Schulz: “In genere, si può dire che i significati radunati dal luogo costituiscono il suo Genius Loci.” Questo significato diventa corpo, carne, parola viva, immagine, suggestione al Genius Loci attraverso le opere visive di Amalia De Bernardis e Roberto Ghezzi.
Roberto Ghezzi (Cortona,1978) vanta un curriculum punteggiato da residenze e progetti internazionali, tra i più noti quelli portati avanti in Groenlandia, in Macedonia e ha recentemente esposto presso il Fondaco dei Tedeschi a Venezia. Quasi come un naturale prosieguo della storia della pittura di paesaggio e al contempo sua estrema evoluzione, Ghezzi nelle sue “naturografie” lascia che sia il territorio a manifestarsi sulle tele. Il processo creativo, parte fondante dell’opere di Ghezzi, prevede l’immersione in un ambiente naturale, ghiaccio, foreste, oasi protette, fiumi, laghi e mare, di teleri monumentali che restano in balia dell’imprevedibilità della natura per un tempo stabilito, ponendosi in ascolto verso tutto ciò che la natura pittoricamente ha da dire. Non bisogna dimenticare la provenienza dell’artista, figlio di un pittore, con un nonno scultore, cresciuto nella natura, a pochi passi da Città di Castello e non è un caso se nel processo in divenire dei sudari di Ghezzi ritroviamo grumi di materia, ossidazioni, abrasioni, cretti che ospitano sfumature irripetibili e vive impresse nella matrice che accoglie e raccoglie, mappa e classifica il mutamento delle condizioni nel tempo. Una forte origine concettuale e scientifica permette di rivelare la salute e le condizioni dell’ecosistema che la matrice documenta attraverso la conclusiva sindone dipinta dalla natura con segni tipici dell’arte informale. Anche l’allestimento svolge un ruolo significativo: drappi barocchi, tensioni e torsioni che rimandano all’arte povera e processuale, ultima spia di ciò che è davvero fondante nell’azione creativa dell’artista. Nelle opere site specific di Ghezzi ci sono tante cose, forse anticipazione di future virate, forse scelte definitive non ancora attuate, forse semplicemente unicità dell’intervento artistico. Questa unicità è evidente a Genius loci, in quanto è data dallo stesso luogo in cui l’arte “processuale” ha inizio: il porto delle Grazie di Roccella Jonica, un luogo fortemente antropomorfizzato. L’impronta dell’uomo non si lascia attende, arriva nelle opere di Ghezzi attraverso lo sguardo, prima lo guida quando sceglie, studia, valuta il luogo e riassume dopo, in fase di allestimento, il messaggio che non manca di arrivare dritto all’uomo, perché espressione della stessa forza, della stessa natura. L’impossibile previsione dell’esito ultimo, soggetto a mille variabili, è la chiave di volta dell’agire nel territorio. Ghezzi opera un intervento di land art ma attraverso un processo per il quale l’opera è adesso, in divenire, in formazione, attaccata con delle corde presso la darsena del porto. Cosa accade dopo? È il cadavere di ciò che era, ciò che si arresta e di cui rimane l’impronta sul sudario, reliquia offerta ai visitatori della mostra. Il nodo profondo che
lega le prassi dei due artisti protagonisti della mostra Genius loci è proprio questo aspetto volatile, impossibile da fermare. L’aspetto intangibile presente nell’iter di Ghezzi è lo stesso che troviamo nell’operato di Amalia De Bernardis (Cosenza, 1984), che indifferentemente passa da un medium all’altro: installazioni, assemblage e il suo corpo. È lei stessa l’opera d’arte, basta sentirla parlare, con la sua voce flebile e perturbante, guardarla muoversi nello spazio con il suo corpo minuto e potente. Cosa serve ancora se non sé stessa? Sé stessa che agisce, sé stessa che smette di agire, sé stessa che ti chiama in causa come un bisogno primitivo e sceglie la grazia degli antichi rituali per emettere la potenza creativa di cui è detentrice. Le opere visive della De Bernardis prolungano la riflessione sul paesaggio e sull’organicità, sul processo piuttosto che sull’opera finita. L’artista stende la sua natura su ogni opera, come una presenza viva. Il vettore processuale è evidente anche nella produzione visiva della De Bernardis ed è quello il collante con Ghezzi a Genius loci. Ma mentre il processo di Ghezzi è scientifico, naturalistico, concettuale e parte dall’esterno, come un contemporaneo impressionismo, il processo della De Bernardis è riflessione, emozione, sentimento e parte dall’interno, come un contemporaneo espressionismo. La scelta curatoriale non poteva essere più azzeccata, due linguaggi vicini con prospettive e coinvolgimenti diversi, ognuno con le sue parole ci sussurra il Genius loci di questa terra calabra.
CALENDARIO EVENTI
8 LUGLIO – h. 18:00
Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri
THE DREAMS OF THE OTHERS
Performance
Amalia De Bernardis
8 LUGLIO – h. 20:00
Complesso museale del Casino Macrì,
Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri
GENIUS LOCI
AMALIA DE BERNARDIS – ROBERTO GHEZZI
Inaugurazione Mostra
La mostra sarà visitabile fino al 6 Settembre 2023
Ingresso gratuito al solo costo del biglietto di ingresso del Parco Archeologico
9 LUGLIO – h. 06:00-18:00
Città di Locri
STO è come dire SONO
Performance
Amalia De Bernardis
31 LUGLIO – h. 21:30
Biblioteca comunale Gaudio Incorpora
Palazzo Nieddu del Rio, Locri
SEMINARIO PRIMO ATTO GENIUS LOCI
4 AGOSTO – h. 21:30
Biblioteca comunale Gaudio Incorpora
Palazzo Nieddu del Rio, Locri
GENIUS LOCI. SPAZI E TEMPI NELLA STORIA DELL’ARTE
Convegno Studi Storico Artistici
2 SETTEMBRE – h. 21:30
Biblioteca comunale Gaudio Incorpora
SEMINARIO SECONDO ATTO GENIUS LOCI
3 SETTEMBRE – h. 17:00
Palazzo Nieddu del Rio, Locri
INNOCENT LOVE
Performance
Amalia De Bernardis
5 SETTEMBRE – h. 17:00
Palazzo Nieddu del Rio, Locri
ERA FUI
Performance
Amalia De Bernardis
6 SETTEMBRE – h. 19:00
Complesso museale del Casino Macrì,
Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri
GENIUS LOCI
AMALIA DE BERNARDIS – ROBERTO GHEZZI
Finissage Mostra
PROGETTO GRAFICO a cura di Valentina Romeo
SOCIAL a cura di Gilvina Kouloufoua
ALLESTIMENTO a cura di PROmenade ARCHitecturale www.studioproarch.it
PARTNER Ministero della Cultura, MuParc, Comune di Locri, Città del mare, Gal terre della Locride, Flag Jonio 2, Accademia Senocrito.
La conferenza stampa di apertura si terrà giovedì 6 luglio alle ore 15.00 presso la Biblioteca Gaudio Incorpora, Palazzo Nieddu
La cerimonia di premiazione per il Genius locRI, all’interno della Kermesse Giugno Locrese, si terrà il 10 luglio alle ore 21.00 presso la Corte del Palazzo Comunale di Locri.