“Dopo l’ennesima, inammissibile vicenda di ritardo nei soccorsi, in cui stavolta, dopo aver atteso invano l’arrivo di un’ambulanza per ben due ore (!), qualche giorno fa ha perso la vita una bimba di soli 12 anni, sarebbe stato logico che Occhiuto, Presidente della Regione, nonché Commissario alla Sanità, prendesse atto della incapacità della sua maggioranza di centro destra a gestire la Sanità Calabrese e a governare la regione, annunciando opportunamente le proprie dimissioni.
Ebbene, a una lettura superficiale, il primo passo il Presidente Occhiuto sembrerebbe averlo compiuto, ma, in verità, questa decisione è ben lungi dal rappresentare una vera assunzione di responsabilità rispetto alla situazione drammatica della sanità calabrese e delle istituzioni regionali più in generale.
A voler analizzare le cose in termini squisitamente politici, il Presidente non si dimette perché prende atto di un dramma che il suo Governo non è riuscito a risolvere (ricordiamo che la maggioranza di centro-destra, di fatto, non ha assolutamente arginato le privatizzazioni, non ha intaccato i privilegi della sanità privata, non è riuscita nemmeno a varare un piano di assunzione di nuovo personale medico e infermieristico, se non ricorrendo alle prestazioni straordinarie fornite dai medici cubani). Occhiuto si dimette, perché vuole giocare la sua partita sulla pelle dei calabresi; si dimette perché SCOMMETTE che, “abdicando” al suo ruolo in questa fase, i calabresi lo rieleggeranno, fidandosi ciecamente dei suoi specchietti per le allodole. Il Presidente Occhiuto si dimette, perché ha addirittura l’ardire di ergersi a uomo del popolo che non è riuscito a lavorare, bloccato da una misteriosa burocrazia e da misteriosi apparati politici, di cui invece è stato garante esplicito. In pratica, Occhiuto sta facendo il GIOCO DELLE TRE CARTE.
Parallelamente, è innegabile che queste dimissioni siano state concepite anche per mettere spalle al muro il centro-destra e dire ai suoi maggiorenti: attenti, ad oggi l’unico candidato in grado di guidarvi verso la vittoria è il sottoscritto!
Questo è, in soldoni, il messaggio che Occhiuto vuole lanciare ai suoi alleati e al suo stesso partito, con cui evidentemente si è interrotta la sintonia. Si tratta, con ogni evidenza, dello stesso messaggio, che il Presidente dimissionario intende indirizzare al governo di Giorgia Meloni, dal quale non ha ottenuto alcun credibile e significativo supporto né per la sanità né per le infrastrutture (v. ad esempio l’alta velocità). È innegabile, infatti, che la Calabria sia stata abbandonata dalla destra nazionale, com’è vero che lo sarà ancora di più con l’autonomia differenziata, fautrice di una vera e propria redistribuzione al contrario in favore delle regioni più ricche. Questa è la dura realtà, al di là dei proclami di Occhiuto sulle mirabolanti e favolistiche magnificenze compiute dal suo governo.
Sinistra Italiana pensa, ad esempio, che, se le dimissioni di Occhiuto fossero state reali, si sarebbe dovuto dimettere anche da commissario straordinario alla sanità: in tal modo, egli avrebbe ammesso che la situazione della sanità calabrese è davvero allo stremo. Sarebbe stato, ovviamente, un atto autoassolutorio privo di conseguenze reali, ma forse vi si sarebbe potuta vedere una qualche forma di onestà intellettuale.
Pensate se Occhiuto, oggi, avesse avuto il coraggio di autoaccusarsi dinanzi alla Corte Costituzionale riconoscendo che i diritti costituzionali fondamentali in Calabria sono stati fortemente lesi! Pensate se Occhiuto avesse ammesso che il diritto alle pari opportunità di cura dei calabresi non esiste, visto che con l’autonomia differenziata saranno costretti ancora più di prima a cercare rifugio nei nosocomi del Nord!
Pensate se Occhiuto avesse preso atto che in una provincia di grosse dimensioni come quella di Cosenza, spesso, per accedere alle cure, un cittadino di Belvedere Marittimo, di Amantea o di Roggiano Gravina deve partire, a proprio rischio e pericolo, alla volta di Cosenza!
Niente di tutto ciò: solo una difesa d’ufficio del proprio orticello e della propria persona anche per glissare, almeno in questa fase, eventuali guai giudiziari.
Sarà ora compito del centro-sinistra calabrese trovare un programma e un candidato all’altezza della situazione, sapendo che i calabresi non accetteranno giochi di palazzo, beghe interne e figure ambigue rispetto agli sfaceli che abbiamo elencato. Serve una scossa, serve un’alternativa credibile che guardi ai territori e alle aree interne, un progetto di rottura in grado di coinvolgere le tante realte locali, le tante associazioni che, nel loro piccolo, lottano quotidianamente per trasformare alla radice il volto martoriato di questa terra”.
Così in una nota di Sinistra Italiana Cosenza.