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Porto d’armi per la caccia, De Angelis (Lega): “Occorre regolamentare meglio la materia”

Sulla base della normativa vigente, il vecchio Testo Unico della Legge di Pubblica Sicurezza n.773/1931, in tema di porto d’armi per la caccia prevale l’eccessiva discrezionalità del Questore il quale sempre più spesso nega il rilascio o il rinnovo di questo documento sulla base di motivi assolutamente inconsistenti e magari anche per una multa per eccesso di velocità, ma quello che più pesa è che la relativa tassa viene pagata in anticipo e, in caso di diniego, non viene rimborsata. I cacciatori calabresi chiedono chiarezza e maggiore certezza dei loro diritti, per questo credo sia necessario intervenire per delineare con maggiore precisione i requisiti necessari per il rilascio o il rinnovo del porto d’armi per la caccia, ed anche prevedere che il pagamento della tassa sia effettuato dopo l’accettazione dell’istanza“. A parlare così è il senatore Fausto De Angelis, a margine di un incontro ad Acri, in provincia di Cosenza, con una delegazione di cacciatori, i quali hanno fatto presenti le loro preoccupazioni e raccontato le loro storie di ordinaria burocrazia”.
L’Italia è uno Stato di diritto, dove occorre porre un freno alla discrezionalità della PA in ogni settore – aggiunge il parlamentare calabrese della Lega – Nella prossima legislatura mi farò portatore di proposte in tal senso. Una buona legge può esprimersi con chiarezza, senza sbatacchiare il cittadino fra atteggiamenti restrittivi e discrezionalità eccessiva. Se il porto d’armi è un diritto – conclude il senatore De Angelis – , dobbiamo sapere con certezza a chi e perché verrà negato. E ancora, un diritto non può essere una gentile concessione. L’impegno della Lega è sempre stato quello di dare valore ai diritti, come ha sempre ribadito il nostro leader Matteo Salvini“.
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