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Rifondazione Comunista: “Con le studentesse e gli studenti in lotta all’Unical e nelle università italiane contro il genocidio in corso in Palestina”

“Da molti giorni gli studenti e le studentesse manifestano all’ Università della Calabria, così come avviene in moltissimi atenei di tutto il mondo, contro il genocidio perpetrato dallo stato colonizzatore di Israele nei confronti dell’inerme popolo palestinese.
A Gaza è in atto un massacro di innocenti e gli studenti non vogliono essere complici, questo è il grido proveniente dalle accampate organizzate nelle università di diversi paesi del mondo. Negli Stati Uniti come in Italia, le mobilitazioni che chiedono di interrompere i rapporti con chi sostiene e finanzia la guerra si stanno moltiplicando.
La ricerca deve essere sì libera ma deve essere una ricerca che non vada in contrasto con la costruzione della pace, non asservita agli interessi dei signori della guerra e di chi si macchia di crimini contro l’umanità. Dalle università italiane arriva un forte segno di costruzione di un fronte per la pace, per la libertà e contro l’imperialismo.

Le richieste avanzate dagli studenti e dalle studentesse dell’Unical sono state:

1) dichiarare che in futuro non ci saranno accordi tra l’ateneo e le aziende impegnate direttamente o indirettamente nella produzione bellica (es. Leonardo S.P.A.) specialmente in termini di ricerca, e che dunque la ricerca non sia finalizzata alla produzione di armi, oppressione e morte.

2) Dichiarare pubblicamente la volontà di negare o sospendere accordi tra l’ateneo e università o istituzioni israeliane complici a vario titolo del genocidio in atto e responsabili del radicamento dell’ideologia sionista.

3) Indire un’assemblea di ateneo, con sospensione della didattica, favorendo in questo modo una discussione democratica sul tema, aperta a tutta la comunità accademica.

Nessuna richiesta è stata ancora accolta! Crediamo fermamente che un’istituzione cardine del territorio come l’Università della Calabria debba prendere una chiara posizione rispetto a un genocidio in corso e dare il suo contributo fattivo per fermarlo. Le università sono luogo di cultura e di formazione di nuovi saperi, devono essere avanguardia nella promozione di valori fondamentali come quello della pace e della solidarietà internazionale. È inaccettabile che diventino una fucina per la guerra. Al contrario, le università israeliane, stanno diventando i primi avamposti di colonizzazione della Palestina. La propaganda sionista appoggiata dall’occidente, in crisi di dominio ma proprio per questo sempre più aggressivo, colpisce duramente da anni il popolo palestinese, che oggi è vessato da questo immane massacro. Per giunta tutti gli edifici delle principali università di Gaza sono stati completamente o parzialmente distrutti.

Per tutto questo, come Partito della Rifondazione Comunista, sosteniamo apertamente l’Intifada studentesca che chiede l’interruzione dei rapporti degli atenei con le aziende che supportano e finanziano guerre per trarne profitto. Siamo con gli studenti e le studentesse per un immediato cessate il fuoco, per costruire una società impegnata per la Pace e per il disarmo, finalmente libera dall’oppressione e dalle guerre”.

Così in una nota Daniele Passarelli e Gianmaria Milicchio, Giovani comuniste/i Cosenza – Partito della Rifondazione Comunista Cosenza.

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