“A Soverato è in corso il Magna Graecia Film Festival, che quest’anno per la prima volta prevede la presenza di personaggi politici come la SCHLEIN e TAJANI, rispettivamente, presenti il 29 luglio e l’1 agosto alle ore 19,00.
Questi personaggi portano la responsabilità di non aver compiuto alcuna azione degna di questo nome per porre fine al genocidio, in atto a Gaza nei confronti del popolo palestinese, da parte dello Stato sionista e terrorista di Israele.
Il Ministro Tajani, difronte alla dichiarazione del Presidente francese del riconoscimento dello Stato di Palestina, si spinge ad affermare che lo “Stato di Palestina”, può essere riconosciuto solamente “se loro riconoscono Israele”, omettendo che l’Anp, con gli accordi di Oslo, lo ha già fatto.
E mentre a Gaza si muore di fame e sotto i colpi dell’esercito dello Stato sionista, che spara su bambini, donne e uomini mentre avviene la distribuzione di quei pochi viveri che giungono in quei territori, Calabria Film Commission, quindi la Regione Calabria, finanzia la cucina ebraica “Kosher”, le cui regole sono complesse e supervisionate da un rabbino. Mentre la Regione Puglia, l’Emilia Romagna e anche la Campania hanno sospeso i rapporti con Israele, la Regione Calabria finanzia il progetto (K)alabria Star K (Kosher) dell’impresa KLAUS DAVI & CO. S.R.L..
Il Festival, è del tutto evidente, compie una scelta di campo schierandosi con il sionismo. Difronte a tutto ciò ed in particolare al cinico disprezzo che si nutre nei confronti del popolo palestinese, giorno 1 agosto a Soverato PRESIDIO A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE – LUNGOMARE EUROPA (IN PROSSIMITA’ LIDO REBUS BEACH), giorno in cui sarà presente Tajani.
Saremo in piazza per gridare: basta guerra, basta riarmo, basta complicità con la NATO, con l’industria bellica e con il genocidio del popolo palestinese.
Mentre il governo Meloni, in perfetta continuità con le politiche europee, riversa miliardi nel riarmo e nella militarizzazione, il Paese reale soffre: ospedali al collasso, scuole abbandonate, territori desertificati dalla deindustrializzazione, affitti alle stelle.
800 miliardi di euro. A tanto ammonta la cifra prevista dal ReArm EU come leva per affrontare quella che i vertici dell’UE definiscono “acuta e crescente minaccia”. 800 miliardi su cui si sono già scagliate come avvoltoi le grandi imprese del complesso militare-industriale in tutti i Paesi europei. Leonardo, Rheinmetall, Dassault, Indra sentono l’odore del sangue e si lanciano sulla preda: i bilanci pubblici. I soldi, cioè, dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il Continente.
In questo contesto, continuare a investire in armi, in missioni militari, in alleanze aggressive come la NATO, complice del genocidio in corso a Gaza da parte dello Stato terrorista di Israele, è un crimine politico, sociale e morale che va denunciato con forza.
Significa respingere un riarmo che, su base nazionale, come accade oggi, o “Difesa Comune Europea”, è nel solo interesse del blocco di potere e contro gli interessi dei nostri popoli, dentro e fuori i confini dell’UE.
A fine giugno si è tenuto il vertice della NATO a L’Aia, in Olanda, nel quale si è deciso di far crescere la spesa militare dei suoi membri, dall’attuale obiettivo del 2% del PIL al 5% come richiesto da Trump e affermato dal segretario della NATO. Siamo passati dal “ce lo chiede l’Europa” al “ce lo chiede la NATO”. Tutti i Governi hanno intenzione di sottoscrivere questo nuovo accordo.
I nostri soldi già oggi vengono usati dalle imprese belliche per massacrare il popolo palestinese. Perché aziende come Leonardo sono pienamente complici del genocidio in corso. Senza il sostegno di USA e UE, Netanyahu sarebbe stato già costretto a fermarsi.
In Italia il DL Sicurezza va in questa direzione. In altri Paesi europei divieti, messe al bando, arresti e leggi restrittive della libertà di parola e organizzazione sono già in vigore.
Ogni euro che viene dato al complesso militare-industriale è un euro in meno alle nostre necessità. Un euro in meno per comprare un’ambulanza, un euro in meno per mettere in sicurezza le nostre scuole, un euro in meno per pagare gli stipendi di lavoratori sempre più poveri.
Oggi manifestiamo anche per la difesa dei diritti sociali e contro la guerra globale permanente.
Per queste ragioni invitiamo a boicottare il Magna Grecia Film Festival ed i suoi ospiti.
A fianco della Palestina che lotta!
Con la Palestina nel cuore!”.
Così in una nota il coordinamento provinciale Catanzaro a sostegno del popolo palestinese.