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Udienza Hydra su “alleanza mafie”: una trentina le richieste di riti alternativi

Sono una trentina le richieste di riti alternativi, tra quelle depositate e quelle anticipate, da parte degli imputati per cui domani a Milano, davanti al gup Emanuele Mancini, si aprirà la maxi udienza preliminare per 143 persone a seguito dell’inchiesta “Hydra” della Dda e dei carabinieri del Nucleo investigativo. Al momento, a presentare o a preannunciare istanza di abbreviato oppure, in qualche caso, di patteggiamento, sono state le difese di alcune persone che nella ricostruzione della Procura avrebbero avuto nella vicenda ipotizzata un ruolo secondario.

In mattinata il giudice Mancini, dopo l’appello, dovrebbe procedere con la costituzione delle parti e con le richieste di essere parte civile, come quella di Regione Lombardia. Dopo di che dovrebbe incamerare le questioni preliminari su cui tra domani e dopo dovrebbero interloquire accusa e difese e su cui si riserverà.

Il procedimento, per cui nell’aula bunker del carcere di Opera sono finora state fissate in tutto 24 udienze, si prevede sarà complesso e lungo. La decisione dovrebbe arrivare tra la fine dell’anno o al massimo agli inizi del 2026 e riguarderà, oltre agli imputati che hanno scelto processo in ordinario, coloro che hanno fatto domanda rito alternativo.

Questi ultimi, ci si attende, dovrebbero aumentare rispetto al numero attuale. Il caso, istruito dai pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane con il procuratore Marcello Viola – domani saranno in aula – ha al centro, come si legge negli atti, un presunto “sistema mafioso lombardo” costituto da “appartenenti alle tre diverse organizzazioni”, Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra, e che sarebbe stato attivo tra Milano e Varese per fare ‘affari’.

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