“La sospensione del Dibattito Pubblico sarebbe una scelta saggia per la funzionalità e il prosieguo della futura linea AV SA-RC”. Inizia così la lettera congiunta con cui l’Associazione Ferrovie in Calabria, il Comitato Magna Graecia (Gruppo Jonia) e l’Unione delle Associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino hanno chiesto formalmente la sospensione temporanea del Dibattito Pubblico relativamente al Sub Lotto 1C Buonabitacolo-Praia. “Ai sensi dell’art. 22, D.lgs. n. 50/2016 — continuano gli attivisti — per le opere di grande interesse generale il Dibattito Pubblico é una fase procedimentale obbligatoria, sebbene essa non sia vincolante.”
In sostanza, una volta terminata la fase dibattimentale, RFI avrà il via libera per redigere il progetto definitivo, indire la conferenza dei servizi e le gare d’appalto, ma i tecnici non saranno in alcun modo vincolati dalle richieste dei territori. Dunque non si tratta di un mero convegno informativo, come la stragrande maggioranza dei Cittadini credono.
“Il Dibattito del Sub Lotto 1C — scrivono le Associazioni — allo stato si svolgerà senza avere la minima certezza di quella che sarà la prosecuzione dell’opera.” “Vieppiù — significano gli scriventi — le osservazioni e le scelte espresse in questa fase rischiano di incidere negativamente, senza soluzione di rimedio, anche sui territori al momento non interessati dal passaggio della nuova infrastruttura, ma comunque coinvolti. Non è opportuno stabilire tracciato e fermate di un’opera così importante — incalzano — senza avere contezza di come la nuova linea potrebbe arrivare almeno fino a Paola/Cosenza e soprattutto su come si ricongiungerà alla ferrovia jonica, visto che dai documenti progettuali emerge, invece, con certezza, l’abbandono dell’ipotesi Praia-Tarsia. Enormi risultano le perplessità relative alla possibile realizzazione, lungo la dorsale tirrenica, — tuonano — di una nuova infrastruttura fra Praia e Paola, così come attualmente prospettato. Quanto scritto a causa dei numerosi manufatti ivi presenti e, soprattutto, considerata la conformazione orogenetica della Catena Costiera.”
Il Massiccio della Catena Costiera presenta diversi tratti a falesia. Inoltre gli spazi disponibili in linea di costa risultano estremamente risicati, mentre elevato è il tasso di antropizzazione dell’area. Il Vallo del Crati, pensato per rappresentare il giusto compromesso alle esigenze delle due coste, si configura come precipuamente funzionale per ospitare la nuova infrastruttura e, pressoché, scarno di insediamenti rilevanti.
“Al contrario — esplicano le Associazioni — si rivelerebbe molto più fattibile e funzionale l’ipotesi di un lotto Lagonegro-Tarsia. Tale tracciato, già riportato nello Studio di Fattibilità di RFI, viaggiando parallelamente all’esistente autostrada A2, permetterebbe di ridurre notevolmente le distanze e i tempi di percorrenza per lo Jonio (Corigliano-Rossano/Crotone). Ancor più, si otterrebbe un collegamento diretto con l’area urbana Cosenza-Rende-Università della Calabria.”
“Quanto su riportato — continuano — potrebbe stravolgere il progetto rispetto a come recentemente ripensato. Pertanto, la scelta delle fermate potrebbe rivelarsi non più idonea al rimaneggiato percorso dell’infrastruttura”.
“Alla luce di quanto espresso si rende necessaria una temporanea sospensione del Dibattito Pubblico, al fine di poter ottenere certezze sul proseguimento dell’opera, che rischia di fermarsi alle porte della Calabria“ — concludono.