Lavoro per detenuti, immigrati, disabili, ospiti di case famiglia, ma anche neodiplomati; avvio di fattorie terapeutiche, agribistrot, caseifici e altre imprese; produzioni agricole sostenibili, con prodotti di qualità capaci di valorizzare storia e tipicità locali; iniziative che coinvolgono attivamente i cittadini, come orti sociali, laboratori didattici, percorsi naturalistici, visite guidate, degustazioni di prodotti a km0; percorsi di progettazione partecipata, educazione e sensibilizzazione alla tutela ambientale e alla corretta alimentazione. Sono le iniziative che saranno realizzate su terreni fino ad oggi incolti o abbandonati nelle regioni del Sud grazie a 5 progetti selezionati dalla Fondazione CON IL SUD attraverso la seconda edizione del bando “Terre Colte”, che saranno sostenuti con 2 milioni di euro complessivi.
2 iniziative saranno avviate in Campania (nelle province di Napoli e Caserta), 1 in Calabria (provincia di Crotone), 1 in Puglia (provincia di Lecce) e 1 in Sicilia (provincia di Palermo). “Grazie a questi nuovi progetti, 12 terreni fino ad oggi improduttivi torneranno a vivere, donando alle loro comunità prodotti agricoli di qualità, opportunità di lavoro, ma anche momenti di incontro e condivisione capaci di costruire quella rete di relazioni che, da sempre, la Fondazione sostiene siano alla base di uno sviluppo concreto del Sud”, ha dichiarato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud.
“Quello che inizia oggi è un percorso che nasce anche grazie alla collaborazione tra privato sociale e enti pubblici, che hanno messo a disposizione del terzo settore terre incolte o abbandonate e che supporteranno attivamente diverse fasi previste dalle iniziative. E’ soltanto attraverso questi sforzi comuni che possiamo costruire veramente un cambiamento reale e duraturo per le comunità del nostro Sud”.
L’agricoltura ha caratterizzato storicamente il Mezzogiorno. Nel 2001, mentre al Nord i lavoratori impegnati in questo settore rappresentavano il 3,9% del totale, al Sud questo dato era proporzionalmente più del doppio (9,2%).
Nel corso degli ultimi decenni, però, molti terreni agricoli sono stati abbandonati o non valorizzati a pieno. Le cause sono molteplici, a partire dal difficile, e pressoché assente, ricambio generazionale della classe agricola.
Dai dati presenti sul sito web dell’Ismea, ad oggi nelle sei regioni del Sud sono presenti ben 645 terreni incolti. Un dato che non rappresenta la totalità dei fondi agricoli abbandonati presenti nel meridione, ma che contribuisce a dare la misura del fenomeno.