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Mancuso e Marziale in visita all’Ufficio Scolastico Regionale

Il presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ed il garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Antonio Marziale, si sono recati presso la Direzione Generale del Ministro dell’Istruzione e del Merito di Catanzaro, dove hanno incontrato il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Antonella Iunti.

Tanti i temi affrontati nel corso della visita istituzionale, con particolare riferimento alla dispersione scolastica, al divampare della violenza minorile, alla necessità di ricucire lo strappo tra famiglia e scuola, oggi segnato da una conflittualità marcata.

“La scuola ha bisogno di umanizzarsi – ha evidenziato il Garante – perché, proiettata com’è nel futurismo digitale, rischia di perdere seriamente di vista l’importanza basilare di un umanesimo fatto di mondo reale, di regole, di dialogo tra le agenzie educative ed autorevolezza da impartire con l’esempio. A concentrarsi troppo sull’evoluzionismo tecnologico – ha concluso Marziale – si rischia di immergere i ragazzi in un mondo che non è il mondo dei mondi”.

Per il presidente Mancuso: “È l’ascolto del disagio dei ragazzi il punto sul quale si dovrebbe maggiormente investire, offrendo loro la possibilità di esternare i sentimenti a professionisti preparati a gestire il carico di emozioni di cui sono portatori e gli sportelli di ascolto, in tal senso, dovrebbero godere di una diffusione capillare. Assicuro all’Ufficio Scolastico Regionale ed all’Ufficio del Garante il pieno supporto del Consiglio Regionale rispetto alle iniziative che intraprenderanno”.

Il direttore generale Iunti ha illustrato ai suoi ospiti la situazione in cui è chiamata ad operare: “La scuola calabrese è una scuola che lavora molto, con difficoltà superiori ad altre aree del Paese – ha detto Antonella Iunti – ed è aperta al contributo di idee e al dialogo con tutte le istituzioni, anche sociali. L’apporto dell’amministrazione regionale qui rappresentata non può che essere accolta con favore e in prospettiva fido possa contribuire ad un rafforzamento del dialogo con le famiglie, che rimane uno degli snodi prioritari della funzione della scuola”.

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