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Rivivono a Cucullaro in Aspromonte le esperienze dei campi di servizio con i giovani protagonisti

Anche quest’anno la Piccola Opera Papa Giovanni, il Centro Comunitario Agape e il gruppo Ottavo Giorno hanno rilanciato l’offerta ai giovani della esperienza dei campi di servizio di volontariato. Nella splendida cornice della  struttura del soggiorno San Paolo di Cucullaro in Aspromonte si è concluso il campo che ha  regalato ai tanti giovani partecipanti emozioni e la possibilità’ di sperimentare nel concreto i valori della solidarietà facendo vita comune con  persone che vivono una condizione di disabilità’, mettendosi in gioco nella vita di gruppo, vivendo l’esperienza dell’auto gestione delle attività’ di animazione, dei servizi di pulizia e cucina.
Una occasione  speciale di crescita umana e spirituale che ha visto i giovani   rispondere con maturità’ e grande senso di responsabilità’.  Un progetto che ha potuto contare sulla guida dei volontari adulti  che sono stati le persone di riferimento che hanno reso possibile l’esperienza guidando ed accompagnando i giovani in tutto l’arco della settimana.
Non sono mancati i momenti specifici di formazione, sulla relazione con l’altro e sulla cittadinanza attiva e responsabile, in particolare la riflessione curata da Mimmo Nasone sulla figura di don Italo Calabrò e sul suo messaggio di un Vangelo incarnato nella storia e di una proposta di vita nel segno della partecipazione attiva rivolto soprattutto ai giovani. Per il presidente  della Piccola Opera Piero Siclari  i giovani  rappresentano una risorsa, un capitale umano prezioso, che va valorizzato ed  accompagnato e per questo è importante offrire loro non solo d’estate  ma anche per il resto dell’anno opportunità per  fare esperienze di servizio e  percorsi formativi per la loro crescita umana e spirituale mettendosi  a servizio di chi fa più fatica.
Nota peculiare di questa esperienza dei campi  è’ stata infatti quella di fare sperimentare ai ragazzi, accanto al lavoro materiale  e alla  formazione, l’opportunità di una condivisione quotidiana di vita con persone che presentano patologie, che spesso sono costrette a  vivere lontano dalle loro famiglie ma che nella comunità e nei centri promossi dalla Piccola Opera ritrovano quel clima di accoglienza e di attenzione di cui hanno un estremo bisogno. Ancora oggi la disabilità diventa spesso esclusione sociale del diverso o peggio ancora pietismo ma soprattutto è poco conosciuta e condivisa.
Per  Giulia Melissari, del Centro Agape, l’esperienza dei campi e del volontariato in genere è importante perche’ dona loro momenti di fraternità e di gioia, ma è altrettanto significativa  per i giovani partecipanti  perché regala loro l’incontro con persone veramente speciali, capaci di offrire amicizia  e accoglienza in modo naturale e disinteressato. Per gli Enti promotori è’ su questo che bisogna continuare a seminare  anche da parte delle scuole e delle altre agenzie  educative che sono chiamate a favorire  queste esperienze che per i giovani sono indispensabili per la loro crescita come cittadini e come cristiani.
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