Il 2 agosto 1925, le forze dell’ordine e la milizia fascista spararono sulla folla a San Giovanni in Fiore, uccidendo cinque persone e ferendone una trentina. Filomena Marra, di 27 anni, già madre di un bambino e in attesa di un altro bimbo, Barbara Veltri di 23 anni, Antonia Silletta di 68, Marianna Mascaro di 73 e Saverio Basile di 33 pagarono con la vita la protesta alla quale, insieme ad un nutrito gruppo di concittadini, avevano dato vita esasperati dall’ennesimo aumento dei dazi sui beni di prima necessità, imposto dalle autorità locali per ripianare i debiti del Comune causati da malaffare e cattiva gestione.
Una drammatica pagina di storia calabrese poco conosciuta che oggi, in occasione del centenario di quell’eccidio, lo scrittore Tommaso Scicchitano ha restituito alla memoria collettiva con il romanzo Sole nero su San Giovanni in Fiore, edito da Luigi Pellegrini. Un’opera potente nella quale emerge la figura di una giovane maestra piena di ideali che diventa protagonista di un eroico impegno pedagogico e di un amore proibito per l’uomo che incarna il potere spietato del fascismo.
L’opera di Scicchitano verrà presentata venerdì 24 ottobre, alle 17, sul Terrazzo Pellegrini. All’incontro, coordinato dal giornalista Francesco Kostner, interverranno Andrea Bevacqua, dell’Anpi “Antonello Antonante” di Cosenza, e Michele Cosentino, Phd – Ricercatore dell’Università di Messina. Concluderà l’autore.
“Il romanzo di Tommaso Scicchitano”, scrive nella prefazione Rosaria Succurro, “è un’opera necessaria: alla letteratura, alla memoria, a San Giovanni in Fiore. E’ una verità narrata, scavata nella carne viva della storia, capace di restituire respiro a voci soffocate dal piombo e dalla polvere”. E ancora: “Leggere questo libro significa accettare un viaggio dentro l’ingiustizia ma uscirne con la consapevolezza che nulla è perduto, finché qualcuno continua a raccontare”.