“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
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“La Sicilia e la Calabria delle donne – Festival del genio femminile”: dal Medioevo a oggi, storie di scrittrici da sottrarre all’oblio

donna-spalleNina da Messina, poetessa nata presumibilmente dopo il 1200, i cui versi vennero esaltati dai suoi contemporanei ma non tramandati. Nella Mancusio Mirabile di Caronia, prima donna patentata d’Italia (nel 1913) che a settant’anni ando’ al Polo Nord con la sua Appia e il suo gatto e scrisse un reportage. E ancora, Lucrezia della Valle, tra le prime donne letterate della Cosenza del sedicesimo secolo ed Eleonora Morelli, nata a Vibo Valentia nel 1897, che scrisse per diverse testate sotto lo pseudonimo “Bruzia”. Sono solo alcune delle scrittrici “ritrovate” al centro de “La Sicilia e la Calabria delle donne – Festival del genio femminile” al via l’11 marzo e nato per sottrarre all’invisibilita’ talenti di donne che una Storia scritta e raccontata dagli uomini ha colpevolmente dimenticato.

Giunta alla seconda edizione per quanto riguarda la Sicilia, e all’esordio in Calabria, la manifestazione concentra quest’anno la propria attenzione sulle “donne di carta”, quelle scrittrici piu’ o meno famose che, dal Medioevo ai nostri giorni, sono state in grado di lasciare un’eredita’ importante, costruendo con la propria ingegnosa creativita’ la cultura dei luoghi in cui hanno vissuto.

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Per tutto il mese di marzo, saranno centinaia gli eventi in programma (sia in presenza che in digitale): in Sicilia (in tutta l’isola, da Palermo a Caltanissetta, da Agrigento a Enna, da Trapani a Messina e Catania) 72 appuntamenti per raccontare 85 figure femminili, mentre in Calabria nelle cinque province, 25 incontri per strapparne dall’oblio altre 40. Gli eventi, per la cui realizzazione sono stati coinvolti comuni e fondazioni, archivi e associazioni, scuole e singoli studiosi e appassionati, avranno l’obiettivo non soltanto di colmare il “vuoto di memoria” legato a donne che hanno dato un apporto fondamentale per la formazione dell’identita’ culturale del territorio ma anche di disegnare una sorta di itinerario turistico alternativo del genio femminile di Sicilia e Calabria.

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