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Inaugurata a Reggio la prima aiuola della legalità: messa a dimora dell’Albero di Falcone nell’istituto penitenziario di Arghillà

Alla cerimonia di inaugurazione della prima aiuola della legalità all’interno di un istituto penitenziario calabrese hanno partecipato le maggiori autorità a testimonianza di un percorso in divenire dove le istituzioni ciascuna nel proprio ruolo stanno facendo tantissimo per la legalità e la diffusione di questi valori. Presenti all’importante evento: Mario Antonio Galati Direttore Reggente Ist. Penitenziario di Reggio Calabria, il Colonnello Giorgio Borrelli Comandante Regionale Carabinieri Forestali, il Tenente Colonnello Micalizzi Giuseppe reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello Gerardo Dominijanni, il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria e direzione investigativa antimafia Dott. Giovanni Bombardieri, il Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria Dott. Luciano Gerardis, la Presidente del Tribunale di Sorveglianza Dott. Daniela Tortorella,  il Viceprefetto Dott.ssa Maria Stefania Caracciolo,  il Vicario del Vescovo Don Francesco Megale, il Sindaco f.f. Paolo Brunetti,   l’ Ass. all’Istruzione e diritti umani Dott.ssa Lucia Anita Nucera, il Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria Avv. Pasquale Foti, la Commissaria ASP di Reggio Calabria Dott.ssa Lucia di Furia, i Prof. Emilio Attina’ e Valentino Branca in rappresentanza dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, la Dott.ssa Giuseppina Irrera Dirigente del PRAP in rappresentanza del Provveditore regionale Dott. Liberato Guerriero, le forze dell’ordine il Capitano Puglisi Renato Comandante Compagnia Carabinieri  di Reggio Calabria, il Colonnello Marchetta Pietro comandante dei Carabinieri del Parco Nazionale dell’Aspromonte, la Comandante dell’Ist. Penitenziario di Arghillà Dott. Maria Luisa Alessi, la Vice Comandante Dott.ssa Gabriella Mercurio, la Comandante reg. dell’Ist. Penitenziario di Reggio Calabria Dott.ssa Giusy Crea, il Capitano Nicotra Angelo Paolo Comandante Compagnia Guardia Di Finanza di Villa San Giovanni, la Commissaria Capo Marzia Chiavelli, il Capitano di Fregata Romeo Alessio per la Guardia Costiera, l’arch. Antonio Costantino per il Comando dei Vigili Del Fuoco di Reggio Calabria, l’Ambasciatore per la Pace Vincenzo Leggio per la Universal Peace Federation. Presenti anche i funzionari dell’amministrazione penitenziaria, l’area educativa, il personale medico e infermieristico. Non sono mancati anche da Roma i saluti giunti dal Presidente della FIDU Prof. Antonio Stango assente per impegni istituzionali.

Il Direttore Galati introducendo l’evento ha accolto e salutato le autorità presenti e ringraziando la collega Delfino Patrizia che lo ha preceduto nella reggenza dell’Istituto reggino, ha rimarcato quanto progetti del genere siano il segno che un riscatto umano durante la detenzione è possibile se fatto all’interno di un serio percorso trattamentale.

La Comandante Alessi ha rimarcato l’importanza, in questo delicato momento storico, di eventi che rendano più umano il carcere senza mai rinunciare alle responsabilità e ai pesi quotidiani che la divisa comporta. “Rieducare, risocializzare, reinserire, garantire la sicurezza e il rispetto della legge all’interno di un istituto complesso come Arghillà vuol dire anche diffondere la cultura che una seconda possibilità esiste per tutti”.

Il Tenente Colonnello Micalizzi rappresentando il progetto ha dichiarato che la messa a dimora dell’Albero di Falcone per la prima volta dentro l’aiuola di un Istituto Penitenziario è un segnale fortissimo di concreto impegno ad attenzionare sempre di più le fasce deboli della società. La Compagnia dei Carabinieri, il raggruppamento per la Biodiversità di Reggio Calabria donando l’albero di Falcone all’interno del progetto un albero per il futuro, hanno compartecipato istituzionalmente a sensibilizzare e responsabilizzare le persone private della libertà personale sul tema della legalità e dell’impegno sociale.

“Reggio, ha sostenuto la Garante Russo, ancora una volta dimostra che si può lavorare bene nel momento in cui i risultati sono frutto di un lavoro di sinergia e sensibilità interistituzionale. Un lavoro a difesa delle persone private della libertà personale che oggi sono state protagoniste di un evento emozionante e ricco di significato. Sette persone recluse guidate dalla Squadra MOF della polizia penitenziaria di Arghillà hanno realizzato un’aiuola che ha accolto la messa a dimora dell’Albero di Falcone. La legalità non è un patrimonio acquisito e scontato. Libertà e legalità devono invece, soprattutto oggi, essere conquistate con impegno e talvolta con sacrificio. La legalità richiede infatti coraggio e generosità: non basta essere genericamente onesti per dire di vivere nella legalità; la difesa di questi valori richiede una decisa scelta di campo e la disponibilità a schierarsi per contrastare ogni forma di illegalità. La legalità è il frutto del lavoro, dell’impegno e soprattutto del coraggio di tanti, anche il coraggio dei reclusi che in un preciso percorso di revisione e reinserimento scelgono di cambiare vita ha detto la Garante.

Faremo partendo di Reggio un esempio di welfare penitenziario costruito sul modello europeo che ben si lascia rappresentare dai binomi umanità/autorevolezza, credibilità/fiducia, accettazione/consapevolezza, pentimento/riparazione dialogo/prevenzione, competenza, responsabilità, bellezza, gentilezza, sensibilità. Serve forza, serve struttura umana solida per questi valori che saranno per tutti, le istituzioni in primis strumenti di lavoro per collaborare con e per la giustizia e combattere la delegittimazione criminale e mafiosa (anche quella invisibile) su tutti i fronti.

L’evento di oggi possa essere il primo appuntamento di una serie di iniziative che vanno in questa direzione, con l’intento di coinvolgere ambiti della nostra società sempre più ampi e diversificati, con una particolare attenzione alle persone recluse. La Garante ha ringraziato di cuore tutte le autorità civili, militari e religiose presente sensibili e attente agli eventi che testimoniano quanto la serietà delle relazioni istituzionali sia importante per un cambio di passo”.

 

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