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Inchiesta ultrà, il gip: “Tra curve di Milan e Inter un patto sui biglietti della finale di Champions”

Sulla “vendita dei biglietti per la finale di Champions League” di Istanbul dello scorso anno “era intervenuto un accordo tra le tifoserie di Milan e Inter prima che venisse disputata la semifinale” tra le due squadre. Accordo che prevedeva che “chiunque” avesse vinto “si impegnava a dare una quota di biglietti ad esponenti della tifoseria avversa”.

Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, che dà conto di una serie di intercettazioni agli atti della maxi inchiesta sugli ultras. Le conversazioni intercettate, scrive il gip, “restituiscono la chiara rappresentazione dell’accordo intercorso fra i due sodalizi per suddividere ogni introito potesse derivare dalla partecipazione di una delle due compagini milanesi all’atto conclusivo della Champions League”.

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Sul fronte interista, spiega ancora il giudice, poi, “pareva essere intervenuto un accordo con la società” per “conseguire 1500 biglietti per la sola Curva Nord” per la finale, ma poi “il numero” era “drasticamente sceso, ad un tratto, ad 800”. Ciò aveva “innescato la reazione” dei capi curva interisti “con contatti dispiegati ad ogni livello, da giornalisti ad esponenti della società come Sala”, Slo (Supporter Liaison Officer) dell’Inter, e “Zanetti, allo stesso allenatore e ad ex calciatori”. Le “pressioni”, annota il giudice, “esercitate, quindi, consentivano di conseguire ben 1500 biglietti, come inizialmente preteso, sicché Ferdico, appena appreso il dato finale, si precipitava a darne comunicazione a Bellocco e Beretta”, tutti e tre capi ultrà nerazzurri.

Bellocco, anche erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, è stato ucciso da Beretta il 4 settembre per questione legate alla spartizione degli affari illeciti.

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