di Walter Alberio – “Dobbiamo stare attenti! Gliel’ho detto l’altra volta a Nicola (ndr, Paris)… la cosa principale è questa qua, il Palazzo Giallo! Le altre cose vengono dopo!”. Così Antonino D’Andrea e Antonino Chilà, in una conversazione captata dagli investigatori il 7 dicembre 2020 nell’ambito dell’operazione “Inter Nos” della Guardia di Finanza, condotta dalla Dda di Reggio Calabria, l’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella sanità pubblica e negli appalti per le pulizie nella locale Asp.
Nell’intercettazione, i due indagati commentano alcuni servizi giornalistici dedicati dalla trasmissione televisiva “Non è L’Arena” all’operazione “Farmabusiness”, su vicende di scambio elettorale politico-mafioso, predicando massima prudenza, perché la “cosa principale” – chiariscono – è il “Palazzo Giallo”, ossia Palazzo Tibi, la sede in cui sono ospitati gli uffici dell’Asp di Reggio Calabria, vero fulcro o cabina di regia delle loro attività.
“Anziché pensare alla politica, la loro preoccupazione principale – spiega il gip – sarebbe dovuto rimanere il Palazzo Giallo, ossia la cura dei rodati rapporti occulti con i funzionari infedeli dell’Asp di Reggio Calabria, all’interno della quale avrebbero continuato, con evidente senso di impunità e senza correre eccessivi rischi, a sfruttare l’appoggio e il trattamento smaccatamente preferenziale di favore loro garantito, da ormai un decennio, dai pubblici ufficiali stabilmente e a vario titolo asserviti, quale certamente Filomena Ambrogio, che – adeguatamente remunerata dal gruppo – aveva esercitato da ultimo il proprio nevralgico ruolo di RUP del procedimento amministrativo, finalizzato alla deliberazione della proposta di proroga, poi accolta dal Commissario straordinario Scaffidi, in termine esattamente rispondenti alle aspettative criminali e ai desiderata dei corruttori”.
Ma l’invito alla ‘cautela’, a limitarsi nel tentativo di interferenze sul piano politico e decisionale, non durerà molto. O meglio, durerà appunto fino alla vicenda della proroga dell’incarico dirigenziale a Giuseppe Corea a capo della Gestione delle risorse economiche-finanziarie dell’Asp di Reggio Calabria. Proroga per cui, secondo gli investigatori, si interesserà il consigliere regionale Nicola Paris (agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, ndr), intervenendo presso il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, e successivamente provando a contattare il commissario straordinario Scaffidi. Il 22 aprile 2021 Paris contatta telefonicamente Scaffidi.
Scaffidi: pronto
Paris: sì commissario salve Nicola Paris sono
Scaffidi: ah buongiorno ditemi
Paris: La disturbo?
Scaffidi: stavo andando via, ma mi fermo, ditemi
Paris: no vi volevo chiedere, eravamo rimasti che ci sentivamo questa settimana, quand’era possibile incontrarci se per lei non era un problema
Scaffidi: e per me è un problema (sorride)
Paris: no dico quando?
Scaffidi: quando non lo so… devo realizzare questi posti Covid nei due ospedali, quindi finché on riesco a fare sta cosa… non ho un attimo di pace… e mi dispiace perché dico sempre no, ma non è che è volontà mia di non incontrare nessuno, ma non ci riesco proprio… infatti ora stavo scappando per questo… sto andando a Melito
Paris: va bene…
Scaffidi: bisogna avere pazienza… appena organizzo i posti Covid che lo leggete sui giornali telefonate che ci vediamo
Paris: Arrivederci grazie
Il Commissario ricontatta il Consigliere per farsi anticipare telefonicamente di che si tratta; Paris tuttavia preferisce non affrontare l’argomento per telefono.
Scaffidi: sono sempre io… l’argomento qual è? Di che vogliamo parlare?
Paris: no le volevo chiedere solo di un’informazione se era possibile
Scaffidi: e me la dica
Paris: ma cinque minuti… senza problema poi…
Scaffidi: e me la chieda c’è bisogno… mica è una cosa segreta dico… gliela posso dire pure per telefono
Paris: no, non c’è problema… figuratevi, quando vi liberate poi… tanto un giorno in più un giorno in meno… senza problemi
Scaffidi: se è una cosa urgente ma la può chiedere
Paris: a posto
Scaffidi: ah
Paris: a posto… a posto
Scaffidi: va bene, arrivederci
Paris: salve
“Dall’evoluzione degli eventi così come ricostruita nella disamina delle intercettazioni che afferiscono alla proroga del contratto del Dottor Corea, dalla circostanza che Paris contatti proprio Scaffidi, cui spetta la determinazione finale in ordine al rinnovo del contratto al direttore finanziario, sebbene tra i due -come emerge dal tono formale del dialogo captato- non siano consueti gli incontri e soprattutto dal fatto che il Consigliere Regionale non voglia affrontare l’argomento al telefono, ma preferisca rinviare ad un incontro di persona, appare plausibile – scrive il Gip – che la ragione per la quale Paris contatti il Commissario Straordinario dell’Asp per richiedere un incontro debba individuarsi proprio nella riconferma del direttore del settore finanziario dell’azienda sanitaria”.
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Riconferma che si cristallizzerà circa un mese dopo e che verrà “festeggiata” – secondo quanto rilevato dagli investigatori – in un pranzo a casa di uno degli indagati, Antonino Chilà, cui era presente il consigliere Paris. Le intercettazioni del 20 maggio 2021 captano brindisi in rima attorno a un tavolo di circa 20 persone composto da “tre generazioni della famiglia Chilà”, naturalmente da Corea e da “numerosi altri dirigenti dell’ASP di Reggio Calabria”.
“Fatto dell’incontro conviviale, organizzato per altro in una casa privata, tra un nutrito numero di persone assai eterogeneo per provenienza, appare di indubbia rilevanza investigativa”, scrive il gip. Allo stesso tavolo a pranzo, in una abitazione privata, siedono infatti “gli imprenditori che si sono recentemente aggiudicati un proroga di un contratto di servizi dal valore milionario, alcuni gravati da serissimi pregiudizi penali, un consigliere regionale eletto proprio grazie alla campagna elettorale organizzata da quegli stessi imprenditori, uno dei quali è stato assunto nel suo staff, insieme a dirigenti ASP che ricoprono posizioni strategiche, e per primo Corea, il cui imminente rinnovo si sta festeggiando”.
Corea, nella sua qualità di dirigente del settore Risorse Economico Finanziarie, “dovrebbe esercitare, proprio nei confronti di chi lo ha invitato a pranzo, puntuali verifiche – osserva il Gip – sui mandati di pagamento, che invece liquida con inusitata velocita”. Il pranzo, dunque, “costituisce l’ennesima prova del perdurante e stabile mercimonio della funzione del dirigente ASP” e “dimostra quanto l’accordo illecito tra imprenditori pubblico ufficiale sia noto a tutti e quanto la corruzione di Corea sia plateale”. Non solo. Il Gip rileva come la presenza di altri funzionari dimostri “quanto la dirigenza dell’ASP di Reggio Calabria sia compiacente, permeabile alla corruzione e compromessa da frequentazioni di soggetti che provengono da ambienti contigui alla criminalità organizzata”.
Dalle conversazioni captate durante il pranzo, festeggiano Corea e inneggiano più volte al suo nome. E’ proprio “un suo collega, Diano, che, tra le risate generali”, lo esorta a firmare qualsiasi cosa: “FIRMA TUTTO AH !!! FIRMA TUTTO…NON PENSARE A NIENTE… 2 lauree 3 cognomi… ORA E SEMPRE viva COREA FIRMA!!! MI RACCOMANDO CHE FIRMI TUTTO!!!! FIRMA TUTTO E FUTTATINDI”.
“Grazie… GRAZIE” risponderà il dirigente.
La proroga di Corea sarà pubblicata sull’albo pretorio proprio il giorno seguente: il 21.5.2021.