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Cosenza, celebrati i 150 anni della Polizia Locale. Franz Caruso: “Lunga ai valori che essa incarna”

“La comunità di Cosenza riconosce e onora il vostro impegno. A nome della città di Cosenza, rivolgo al vostro Comandante Gianpiero Scaramuzzo, alla sua Vice Roberta Iazzolino e a ciascuno di voi, un augurio sincero per i prossimi anni di servizio, che siano forieri di serenità e di successi.  Lunga vita alla Polizia Locale di Cosenza, e lunga vita ai valori che essa incarna e tutela”. Così il sindaco Franz Caruso concludendo il suo intervento alla cerimonia ufficiale che celebra i 150 anni della Polizia Locale, ancora in corso nella Sala delle Armi del Castello Normanno-Svevo, ed a cui stanno partecipando autorità civili e militari.
“Non potevamo consentire che un anniversario e una ricorrenza così importanti passassero inosservati – ha affermato il sindaco Franz Caruso – I 150 anni della Polizia locale rappresentano un traguardo importante e la cerimonia di oggi rende omaggio a un’istituzione storica della città, da sempre impegnata al servizio della cittadinanza e alla tutela della sicurezza. Dai suoi inizi, passando dal servizio di vigilanza e sicurezza del territorio all’assunzione di nuovi e più complessi compiti, che riguardano la gestione del traffico, il controllo del territorio e l’assistenza alla cittadinanza, le donne e gli uomini del Corpo dei vigili urbani hanno sempre rappresentato un insostituibile punto di riferimento per tutti noi. E’ a loro che dobbiamo esprimere gratitudine e riconoscenza. La Polizia locale svolge una funzione particolarmente delicata, in molti settori della vita della città. Si ha sempre l’idea che sia quell’organo comunale che si occupa soltanto di viabilità, di applicazione del codice della strada, di sanzionare i parcheggi in doppia fila o in sosta vietata. Non è assolutamente così, perché la Polizia locale svolge un ruolo oltremodo significativo, proprio perché si occupa di tanti aspetti che riguardano il territorio. In questa dimensione, dobbiamo, però, riconoscere anche lo stato di sofferenza nel quale la Polizia locale o, per meglio dire, i vigili urbani della nostra città, versano in questo particolare momento storico, determinato dalla carenza di organico.  Le tabelle nazionali ci assegnano attualmente un organico di circa 200 addetti alla Polizia Locale. Noi ne abbiamo meno di cento, circa 95, il 50% dei quali, per la norma nazionale, non è più utilizzabile per il servizio su strada. Abbiamo, però, riconvertito questo personale, utilizzando le loro specifiche e significative conoscenze e competenze per integrare quell’attività che non è possibile rendere all’interno della struttura municipale, anche lì per carenza di personale.
E stiamo usufruendo per fortuna delle competenze di alcuni addetti alla Polizia Municipale che non potendo esercitare il loro servizio su strada, possono dare, però, manforte all’organizzazione comunale. Sono veramente una risorsa e io mi auguro di poter operare un’integrazione da qui a breve nel corpo della Polizia municipale che non è più costituito solo da agenti in divisa che disciplinano il traffico nella città, ma da professionisti che operano in determinati settori nevralgici e che rendono un servizio di grande utilità al nostro territorio”.
“Celebrare questo anniversario – ha concluso Franz Caruso – significa, pertanto, riconoscere il lavoro svolto con professionalità, sacrificio, passione e spirito di abnegazione, da chi ha indossato e continua a indossare con orgoglio la divisa di vigile urbano”.
Il Primo Cittadino di Cosenza ha, quindi, rivolto un caloroso ringraziamento al luogotenente della Polizia locale, Massimo Filice, autore del volume dal titolo “Una storia da raccontare” in cui sono tratteggiati gli aspetti più significativi che hanno caratterizzato il secolo e mezzo di vita del Corpo della Polizia locale della città di Cosenza.
“Sono certo – ha sottolineato Franz Caruso – che, sfogliando questo bel volume, come si sfoglia un album dei ricordi, saranno in molti a farsi prendere la mano dall’emozione e dalla commozione, guardando le foto di alcuni colleghi che non ci sono più”.
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