“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Radar, sensori e algoritmi per la messa in sicurezza del torrente Raganello dopo la tragedia del 2018: presentato il progetto

Radar, sensori e algoritmi. L’innovazione e le nuove tecnologie al servizio della sicurezza del territorio a Civita, in Calabria, nel Parco del Pollino, con il progetto ‘Messa in sicurezza, miglioramento accesso e servizi di fruibilità del torrente Raganello’, teatro nel 2018 della tragedia in cui morirono 10 persone tra escursionisti e guide, travolti dalla piena improvvisa del corso d’acqua.

Tragedie come quella, spiega chi ha seguito il progetto realizzato nell’ambito del Piano di Azione e Coesione 2007/2013 della Regione Calabria, potranno essere oggi evitate, grazie alle strumentazioni avanzate messe in campo per monitorare il bacino del torrente. Un’iniziativa volta anche al rilancio turistico delle bellezze del Comune di Civita e alla fruibilità dei numerosi sentieri interni al Parco del Pollino, visto che i nuovi strumenti permetteranno la previsione delle portate in largo anticipo per rendere sicuri i camminamenti prossimi al fiume.

In particolare sul sito www.visitraganello.it sarà possibile vedere le mappe dei sentieri al momento fruibili per i turisti e gli appassionati. “Sicuramente -spiega ad Adnkronos/Labitalia Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura della Regione Calabria- è fondamentale questo primo passaggio: nel 2018 siamo stati testimoni di quanto accaduto e avevamo chiesto al presidente della Regione dell’epoca di intervenire immediatamente per rendere queste gole tra le più sicure d’Europa. E nel momento in cui siamo arrivati noi al governo della Regione ci siamo ricordati di ciò. E abbiamo pensato di erogare questo finanziamento, di un milione e 400mila euro, al comune di Civita per fare in modo che si predisponesse un sistema di messa in sicurezza. Poi il progetto è stato elaborato dal Comune, che ha incaricato un’associazione temporanea di professionisti e imprese che ha elaborato questo progetto con un sistema di segnalamenti, attraverso dei radar, che hanno di fatto messo in sicurezza questo tratto del Raganello”, sottolinea.

In attesa che anche le Gole del torrente possano essere nuovamente fruibili dopo la tragedia di 6 anni fa. “Noi speriamo che nel momento in cui ci sarà il dissequestro da parte della procura della Repubblica di Castrovillari si possa arrivare alla fruizione di queste Gole da parte dei turisti. Perchè riteniamo che questo grande patrimonio che va sicuramente rispettato e salvaguardato da un punto di vista ambientale, comunque debba tornare a una fruizione più generale evitando che in futuro si verifichino incidenti come quello del passato. I curatori del progetto hanno infatti operato all’esterno delle Gole, ma l’obiettivo quando sarà possibile è di poterle rendere nuovamente fruibili ai turisti”, dice Gallo.

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