Ha partecipato, ieri pomeriggio, alla riunione del Comitato elettorale, in vista della chiusura della sua campagna elettorale prevista in Piazza Brindisi a Catanzaro Lido questa sera a partire dalle 19.30.
Valerio Donato, candidato sindaco, ha voluto ringraziare “le donne e gli uomini che, da sei mesi, condividono con me anche le parti esecutive di ogni manifestazione”.
Ha detto: “Concludere una campagna elettorale così bella, perché mi ha fatto intimamente conoscere i miei concittadini; così affollata; così d’insieme, dove ho visto gente diversa fare gruppo per chiedermi la Catanzaro dei desideri che trasformeremo in realtà godibile; così democratica, con l’uno fare propri i fabbisogni dell’altro senza pretendere nulla in cambio, vi assicuro, è stata una soddisfazione come poche”.
Ha aggiunto: “Vedo che c’è chi ancora, seduto su un ‘campo largo’ ingloriosamente inabissatosi, non si capacità del grande entusiasmo che la nostra aggregazione popolare e democratica ha suscitato, ottenendo la maggioranza dei voti già al primo turno. E che, invece di riflettere sulle percentuali sconfortanti ottenute dal proprio partito, distrae l’attenzione dando lezioni di passato e futuro. Ma il futuro non è di chi lo manipola a suo piacimento, bensì delle collettività che, riappropriandosi del diritto all’autodeterminazione, lo costruiscono, con fatica e passione, passo dopo passo”.
Concludendo la riunione, il candidato sindaco di ‘Progetto Rinascita’ ha affermato: “Amo Catanzaro, i catanzaresi e la mia Calabria, alla quale la nostra città saprà dare una nuova linfa. Con i numeri che solo io potrò avere in Consiglio, mi impegno a fare del Pnrr la risorsa del cambiamento reale, della trasformazione della città di San Vitaliano in un santuario civico che attrarrà nuova economia, tranquillità imprenditoriale per gli esercizi commerciali, la ristorazione, i bar, per gli artigiani cui andrà un’attenzione particolare nella continuità. Come sindaco pretenderò, presiedendo la Conferenza dei sindaci dell’Asp, una sanità come si deve. Avrò cura del sociale, non consentendo solitudini e abbandoni, e redigendo piani di zona che sappiano anch’essi riconoscere e risolvere ciò che occorre alle donne e agli uomini catanzaresi, soprattutto a quelli lasciati da soli, anche dalle istituzioni”.
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