“E’ un dovere tutelare le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria e di tutto il Comparto Sicurezza alla luce delle inaccettabili conclusioni del rapporto sull’Italia della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, adottato il 2 luglio e pubblicato oggi”. Lo afferma Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “L’impegno del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE, è sempre stato ed è quello di rendere il carcere una “casa di vetro”, cioè un luogo trasparente dove la società civile può e deve vederci “chiaro”, perché nulla abbiamo da nascondere ed anzi questo permetterà di far apprezzare il prezioso e fondamentale – ma ancora sconosciuto – lavoro svolto quotidianamente, con professionalità, abnegazione e umanità dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria. La fondamentale e imprescindibile considerazione che il SAPPE intende fare è che ai detenuti delle carceri italiane sono assicurate e garantite ogni tipo di tutela, a cominciare dai diritti relati all’integrità fisica, alla salute mentale, alla tutela dei rapporti familiari e sociali, all’integrità morale e culturale. Per tutti i detenuti, italiani e stranieri. Diritti per l’esercizio dei quali sono impegnati tutti gli operatori penitenziari, la Magistratura ed in particolare quella di Sorveglianza, l’Avvocatura, le Associazioni di volontariato, i parlamentari ed i consiglieri regionali (che hanno libero accesso alle carceri), le cooperative, le comunità e tutte le realtà, che operano nel e sul territorio, legate alle marginalità. Particolarmente preziosa, in questo contesto, è anche l’opera svolta quotidianamente dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria. Donne e uomini in divisa che rappresentano ogni giorno lo Stato nel difficile contesto penitenziario, nella prima linea delle sezioni detentive, con professionalità, senso del dovere, spirito di abnegazione e, soprattutto, umanità. Altro che razzisti!”. Il leader del SAPPE evidenzia che “il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, che io rappresento, dice mille volte grazie ai poliziotti penitenziari in servizio nelle carceri italiane, ai nostri poco conosciuti eroi del quotidiano, per quello che fanno ogni giorno nelle carceri italiane a rappresentare lo Stato con professionalità, abnegazione, umanità per garantire ordine e sicurezza. Ed è inaccettabile che un’organizzazione internazionale – che non abbiamo ancora capito cosa faccia e che pretende di insegnare i diritti umani a chi ogni giorno salva la vita in cella a uomini e donne, di ogni razza e colore, che tentato di suicidarsi – denigri e delegittimi donne e uomini che con grande professionalità, ogni giorno, rischiano la vita per garantire la sicurezza dei cittadini, anche di quelli reclusi, connazionali e stranieri”.