“La Procura generale di Bologna prende atto dell’assenza di tutti i difensori, tranne l’avvocato Vincenzo Belli, alla prima udienza dedicata alla requisitoria del pm Beatrice Ronchi nel processo di ‘Ndrangheta ‘Grimilde’ in corso a Reggio Emilia. Tale assenza non ha una valutazione univoca, potendo essere dettata da una serie di circostanze e cause che io non conosco. Certamente è un fatto inusuale”. Lo dice il procuratore generale reggente di Bologna, Lucia Musti, in relazione a quanto successo ieri in un’aula del tribunale reggiano: quando ha preso la parola il rappresentante della pubblica accusa, in un dibattimento per associazione mafiosa con 22 imputati, era presente un solo difensore.
“La Procura generale è al fianco del pm della Dda di Bologna Ronchi: sia in qualità di organo requirente di secondo grado del distretto dell’Emilia-Romagna, sia in quanto ho sostenuto l’accusa in grado di appello in altri processi istruiti dalla dottoressa Ronchi e per i quali la stessa è stata applicata al mio ufficio. Ovverosia, il maxi-processo ‘Aemilia’ e poi ‘Aemilia 92’, nell’ambito del quale sono stati inflitti quattro ergastoli per omicidi avvenuti per la spartizione del territorio reggiano tra clan ‘ndranghetisti nel 1992, nonché proprio il processo ‘Grimilde’, del quale una tranche si è conclusa con il rito abbreviato e quindi è già arrivata a sentenza in secondo grado e pendono ricorsi in Cassazione da parte di questa Procura generale”.