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Premio “Inventiamo una banconota”. La classe IV A della scuola primaria di Catona accede alla fase nazionale

Ancora un importante riconoscimento per l’Istituto comprensivo “Radice Alighieri” di Catona, guidato dalla Dirigente scolastica, Simona Sapone. La classe IV A della scuola primaria di Catona centro è riuscita a qualificarsi per la fase nazionale di Roma del premio “Inventiamo una banconota”, indetto dalla Banca d’Italia, che vedrà protagonisti i bozzetti di nove scuole di tutta Italia, tre della primaria, tre della secondaria di I grado e tre di quella di II grado. Tema del premio per l’anno scolastico in corso è stato “Misurare la realtà”. Gli alunni partecipanti al progetto  hanno potuto confrontarsi e arricchire le proprie conoscenze sull’attività di progettazione delle banconote , considerate quale veicolo di trasmissione di messaggi e di valori e non solo come mero segno monetario. Si è, quindi, voluto evidenziare, attraverso gli elaborati, l’importanza delle misurazioni nella vita quotidiana : banconote, redditi, ricchezze.  Partendo da questi presupposti, gli alunni della IV A, guidati dalle docenti Maria Labate, seconda collaboratrice della Dirigente scolastica e Fortunella Tramontana, coordinatrice della classe, supportati dal docente Rocco Malara per l’aspetto legato all’informatica, hanno realizzato un bozzetto in cui la realtà di oggi viene percepita in modo diverso da come viene descritta. Con il lavoro finale si è voluto rappresentare il mondo che  viaggia veloce per le continue  innovazioni che tuttavia non possono influire sull’amore per l’umanità.

I pilastri del lavoro, che ha richiesto tantissimo tempo, sono stati  progettazione, collaborazione, relazioni ed emozioni. Il primo step è stato riflettere insieme sul forte valore sociale dell’argomento e la raccolta dei pensieri e delle emozioni. Step successivo gli schizzi realizzati a mano su carta lucida e che successivamente sono stati assemblati per mezzo di “Photoshop” che ha permesso di esprimere al meglio l’idea con tante immagini realizzate e una foto delle manine dei bambini che ricorda le stelline dell’Unione Europea. Le metodologie adottate (cooperative learning, tecnologie didattiche, design thinking, problem solving, brainstorming) sono state scelte perchè tra le più innovative e inclusive e per migliorare le capacità di apprendimento, potenziare la creatività e l’autostima, favorire l’abitudine a lavorare in team. Il risultato è stato un chiaro messaggio lanciato alle nuove generazioni: “Io sono un essere umano; sono unico e irripetibile, sensibile e mi preparo a diventare cittadino responsabile del mio pensiero, del mio operato ed è per questo che io conto, anche in un mondo che viaggia veloce, in cui la tecnologia e il progresso impattano sulle vite di ognuno di noi e spesso non danno il  tempo di soffermarsi a riflettere e a dare il giusto peso e prezzo alle cose”.

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