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Il 16 aprile a Castrovillari la presentazione del libro “Manuale di volo”

Il protagonista di questo romanzo è l’insegnante che tutti vorrebbero e di cui ciascuno avrebbe bisogno per crescere, quindi spiccare il “volo” e poi tenere la rotta nelle turbolenze della vita: insomma quello che aiuta i suoi studenti a tirar fuori il meglio di loro, perché ognuno ha un suo talento, una sua vocazione che spesso fa fatica a trovare per rispondere all’esistenza ed a quel desiderio di compimento dell’umano che preme.

 

Stiamo parlando del libro “Manuale di Volo   il valore dei nostri sogni”  edito da Macabor e scritto da Antonio Rende, classe 1994, diplomato al Liceo Scientifico “Mattei” del capoluogo del Pollino, laureato in lettere e beni culturali (indirizzo  classico – archeologico) presso l’università della Calabria e specializzato in  Scienze dell’Antichità; l’opera, seconda fatica editoriale del giovane autore (la prima fu redatta nel 2019), verrà presentata sabato 16 aprile, a partire dalle ore 18, nella sala Varcasia della Parrocchia di San Francesco, con uno sguardo attento, come trapela e palpita tra le righe il volume, sul rischio educativo, sempre alla prova di questo rapporto imprescindibile a due, docente/ragazzo- adulto/adolescente.

 

Agli intervenuti porterà il saluto, di Castrovillari “Città che legge”, il Sindaco Domenico Lo Polito, tra l’altro anche lui ex professore alle Superiori, mentre i contributi, moderati dalla docente Filomena Bloise, sono a cura dell’editore Bonifacio Vincenzi, delle insegnanti Carla Bonifati (in pensione) e Maria Pia Domanico (che seguirono con altri colleghi Antonio al liceo), dell’attore Fabio Pellicori, e dell’autore che susciterà, sicuramente, diverse domande.

 

Un momento fa presente il primo cittadino sottolineando il valore aggiunto e richiamo che offre il testo nel presentare come l’autore ha vissuto su di lui lo sguardo dell’impeto educativo – atteso quanto interessante per ciò che propone al mondo docente, sempre a che fare con le domande, la coscienza critica e libertà di espressione dei ragazzi, ma anche con le loro aspirazioni, l’importanza in quale università approfondire gli studi scelti e l’opportunità di ritornare, se possibile, per dare consistenza e forza alla propria Terra d’origine, espressione d’identità ed appartenenza, sempre da migliorare per affermare le capacità che genera grazie ad una Storia e genialità dell’essere e rapportarsi di donne e uomini.”

 

Da qui la peculiarità della proposta con riflessioni a più voci per rilanciare un messaggio sempre vero sull’insegnamento strettamente collegato alla crescita dell’alunno e ad un incontro umano in cui sono condivise e approfondite l’esperienza e la conoscenza della realtà, in un quadro di riferimento valoriale improntato alla formazione della persona umana, e dunque alla crescita dell’intera società.

 

Non a caso l’insegnante è la vera risorsa della scuola: il soggetto che rischia in prima persona – la sua faccia, le sue idee, le sue energie – nel rapporto con gli allievi.

L’educatore è perciò portatore di un’esperienza della realtà e di un’ipotesi per comprendere, ma anche una persona capace di comunicarla e di farla rivivere in funzione di una coerenza ideale.

Per questo avere sempre presenti gli studenti, accorgersi delle loro esigenze, valorizzare le loro capacità e doti, aiutarli nei disagi che provano, e che non sempre riescono a manifestare, condividere con loro il bisogno di superare la frammentazione del sapere, spesso imposta dalla divisione rigida delle materie, come cercare di scoprire il senso delle cose che si studiano e si insegnano, formarli, con sintesi personali, significa ridare Cuore ad una crescita più diffusa.

Un’occasione, insomma, per rispondere insieme che vale la pena costruire rapporti vivi, veri, quotidiani, fra insegnanti e alunni, ed una scommessa da giocare a tutto campo in questa ripresa e rinascita agognate, ma bisognose di Testimoni e testimonianze.

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