“Amo la libertà della stampa più in considerazione dei mali che previene che per il bene che essa fa” - Alexis de Tocqueville
HomeAgoràAl Salone di Torino le antiche serenate calabresi rivivono nel nuovo disco...

Al Salone di Torino le antiche serenate calabresi rivivono nel nuovo disco di Checco Pallone

I testi d’amore scritti da autori e poeti a partire dall’800 in Calabria, in gran parte inedite, riprendono vita grazie ad un nuovo progetto musicale firmato dal maestro orchestratore Checco Pallone. “Fiore Selvatico – serenate” è il titolo del lavoro che sarà presentato in un’anteprima – seguita dal lancio ufficiale previsto a giugno – al Salone del libro di Torino, sabato 21 maggio, all’interno dello stand istituzionale della Regione Calabria. L’appuntamento vedrà la partecipazione, oltre che di Pallone, anche della cantante Tiziana Grezzi e del produttore discografico Giuseppe Marasco, CEO di Calabria Sona, ed è inserito nell’ambito delle iniziative promosse dalla Regione Calabria e presentate dal Presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, e dalla Vicepresidente Giusy Princi. La giornata di eventi è realizzata in collaborazione con l’Accademia dei Caccuriani – Premio letterario Caccuri.

La necessità di cantare e suonare per amore è incontrollabile, ieri era cosi, oggi di meno, forse. Fatto sta che la serenata, fino a qualche anno fa, era una pratica molto diffusa, e forse uno dei pochi momenti in cui si trovava il coraggio di proporsi. In ogni luogo, ad ogni latitudine si canta per amore. Cantare sotto la finestra era una pratica usuale, molto spesso in formazioni anche numerose, con musicisti di professione e compositori ad hoc, che spesso prestavano la loro arte a tale scopo“: così Checco Pallone, direttore musicale di esperienza internazionale e docente a contratto del Conservatorio di Cosenza, racconta il punto di partenza del suo lavoro di ricerca sfociato in un progetto originale sospeso tra passato e presente. “La scelta di scrivere oggi serenate e farne un disco – continua – nasce dall’esigenza di fermarsi, dalla necessità di riappropriarsi di un linguaggio e di una pratica che crea bellezza, che implica ascolto, in una società oggi troppo spesso rumorosa. La ricerca di intimità, anche nella scelta degli strumenti protagonisti assieme alla voce ed ai testi, esprime il desiderio di semplicità, di una espressione musicale scarna, che mette al centro la parola e le vibrazioni delle corde“.

Perché il titolo Fiore Selvatico? “E’ quel fiore che spunta incurante delle circostanze, delle situazioni – spiega l’autore – È quel luogo che accoglie un sentimento offerto in gratuità, senza pretendere, ma solo con il desiderio di farsi ascoltare. E’ ciò che ami senza un motivo chiaro, che decidi di accudire perché lo senti e lo fai. Quello che ritrovi vicino a te senza accorgerti che prima c’era, ma sai che in realtà c’è sempre stato“. Un’occasione importante di dibattito al Salone del libro che rappresenta uno dei più rilevanti momenti fieristici culturali italiani ed europei.

Il disco è stato registrato in “home recording” con la partecipazione di Tiziana Grezzi, voce; Lutte Berg, chitarra classica, acustica ed elettrica; Checco Pallone, chitarra classica, acustica, voci ed arrangiamenti; Carlo Cimino, basso elettrico e tastierino; le illustrazioni di Valeria Quarta ed il progetto grafico di QUQA.

Articoli Correlati