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Crosia (Cs), il 30 luglio la Festa del Rifugiato

Domenica 30 luglio a partire dalle ore 16:00 presso il Lido Bagdad sul lungomare Centofontane di Mirto-Crosia, si terrà la Festa del Rifugiato a cura dell’Amministrazione Comunale e di CIDIS in collaborazione con Dirigenti Scolastici, Istituzioni Religiose e associazioni del territorio. L’evento, a distanza di un mese dalla Giornata Mondiale del Rifugiato (GMdR) istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è volto a mettere in evidenza i servizi offerti dal progetto SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione – del Comune di Crosia e gestito da CIDIS per comprendere come agire l’accoglienza ogni giorno.

Attività per grandi e piccoli. Da giochi e letture di fiabe interculturali rivolte ai bambini, alla presentazione del libro “Asintomatia. Storie di contagi positivi tra popoli di razze differenti” di Maurizio Alfano, Apollo Edizioni.

Riconfinati in questo spazio virtuale, nella vita di tutti i giorni, continuiamo senza accorgercene a praticare azioni di separazione dagli altri, vivere respingendo, e in maniera asintomatica a non avvertire i sintomi positivi che l’incontro con gli altri potrebbe invece offrirci. Con i suoi viaggi, Alfano fa un invito a contagiarsi attraverso il contatto con uomini, donne e bambini di colore, cultura e religione differenti, e con quella parte di razza italica che vive ai margini delle nostre coscienze, e rese a noi estranee, da logori e consunti pregiudizi.

Scambi e confronti. Cosa vuol dire accoglienza? Come si fa integrazione? Di questo e tanto altro ne parleremo durante l’incontro moderato da Nicoletta Bellizzi, CSC Cooperativa Credito Senza Confini insieme a: Paola Nigro, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Crosia; Maurizio Alfano, ricercatore; Don Pino Straface, Vicario Generale Arcidiocesi; Ivan Papasso, Coordinatore Progetto SAI Crosia. Toccheremo il delicato e spesso controverso mondo del lavoro con Loredana Muraca, referente P.I.U. Su.Pr.Eme CPI Corigliano – Rossano per passare al sistema educativo con le dirigenti Anna Rachele Donnici dell’IC Crosia – Mirto e Sara Giulia Aiello, dell’IIS – LS – IPSCT –IPSIA – ITI di Cariati. Dal 2017 ben 19 i nuclei familiari accolti per un totale di 91 persone che hanno sempre costituito esempio di integrazione positiva contribuendo alla forza lavoro sul territorio e alla costituzione di numerose classi scolastiche.

Ascolteremo le testimonianze dirette dei beneficiari del progetto SAI e scopriremo chi sono i minori stranieri non accompagnati e cosa è possibile fare per loro grazie alla presenza di Domenico Oliverio, Presidente Associazione tutori volontari MSNA Calabria.
Musica e arte. L’accoglienza passa anche attraverso i luoghi, per questo durante l’evento il lido Bagdad sarà allestito con prodotti realizzati dai beneficiari e dalle beneficiarie del progetto SAI sulle note dei Pakoustic che si esibiranno live per una giornata ricca di attività e totalmente gratuita.

Il SAI “Mar’ahba” – Descrizione del progetto
Il progetto SAI “Mar’ahba”, dall’arabo benvenuti, del Comune di Crosia e gestito da CIDIS Onlus è stato finanziato già dal DM del 10/06/2016 classificandosi secondo nella graduatoria nazionale del 19/01/2017. Quello SAI (Sistema Accoglienza ed Integrazione) è un sistema volontario demandato dal Ministero dell’Interno Comuni per il tramite dell’Anci ed è basato sui piccoli numeri che supera quindi la logica del mero assistenzialismo.

Il progetto SAI di Crosia è finanziato per un totale di 25 posti di accoglienza suddivisi in nuclei familiari. Si tratta di un articolato sistema di servizi di accoglienza integrata, tutela ed integrazione per richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria, tramite specifici progetti finanziati sul Fondo Nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo, realizzati in partenariato con soggetti del terzo settore.

Per accoglienza integrata si intende la messa in atto di interventi materiali di base, vitto-alloggio, insieme ai servizi volti al supporto di percorsi di inclusione sociale, funzionali alla (ri)conquista dell’autonomia individuale quali: la mediazione linguistico-culturale, l’orientamento e l’accesso ai servizi del territorio, l’insegnamento della lingua italiana e inserimento scolastico per i minori, attività educativa e di supporto scolastico per adulti e minori, la formazione e riqualificazione professionale, l’orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, l’orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo, l’orientamento e l’inserimento all’inserimento sociale, l’orientamento e accompagnamento legale, la tutela psico-socio-sanitaria.

Allo stato attuale ospita 2 nuclei familiari per un totale di 10 persone. I nuclei ospitati sono prevalentemente di origine siriana e nigeriana, zone di conflitto bellico, torture, violenze e soprusi perpetrati dai regimi o dalle organizzazioni come Boko Haram; hanno pertanto riconosciuta la protezione dello Stato Italiano ai sensi dell’art. 1 della Convenzione di Ginevra che cita “è rifugiato chiunque e nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi” e dell’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana.

In un periodo come quello attuale in cui per il tramite di avventurieri politici e mass media vengono profuse indifferenza, cinismo, muri ed odio, il progetto SAI fondato sulla scoperta dell’altro, sul dialogo e sul rispetto reciproco può quindi costituire un antidoto efficace volto a ricordarsi che siamo tutti e tutte esseri umani.

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