”Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità giudiziarie, ma la responsabilità politiche ci sono tutte. Ministro Piantedosi, il problema non è impedire alle persone di lasciare il proprio Paese, ma di metterle nelle condizioni di non rischiare la vita per farlo”: così il leader Cgil, Maurizio Landini, chiama di nuovo in causa il governo sul fronte immigrazione.
”Vanno attivati i visti umanitari previsti dal regolamento europeo, ampliati i canali regolari di ingresso, vanno promossi accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori”, elenca. E ancora, ”va abolita la legge Bossi-Fini che ha bloccato la migrazione regolare e ha vincolato il permesso di soggiorno al rapporto di lavoro; vanno abrogati i decreti sicurezza Salvini che hanno trasformato i salvataggi in operazioni di polizia bloccando i migranti in mare e criminalizzando le Ong”, chiede.
E’ per questo, incalza tra gli applausi della platea, che ”non è accettabile il decreto approvato dal Governo a Crotone la scorsa settimana; va invece realizzato un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo”. Occorre dunque che l’Italia e tutta l’Europa, torna ad elencare Landini, ”assumano il carattere strutturale delle migrazioni e lavorino alla piena integrazione riconoscendo i diritti di cittadinanza per chi è nato in Italia, il diritto di voto almeno alle elezioni amministrative ai cittadini non comunitari, che con il loro lavoro forniscono un sostegno indispensabile per il nostro Paese. Compresa la nostra previdenza”.