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CISL e FeLSA Calabria per una migliore spesa dei fondi Pnrr: “Trovare soluzione alle vertenze sul precariato”

«Con la decisione assunta dal Consiglio Regionale della Calabria nella seduta del 20 febbraio u.s. – scrivono in una nota il Segretario Generale della CISL Calabria Tonino Russo e il Segretario Generale della FeLSA CISL Gianni Tripoli – si è messo finalmente un punto fermo nell’annosa vertenza riguardante i lavoratori appartenenti alla Legge Regionale 12/2014.

Una vertenza in cui il sindacato si è molto speso attraverso innumerevoli incontri, proposte, documenti, tavoli tecnici, azioni di mobilitazione.

La svolta sul bacino regionale dei lavoratori appartenenti alla L.R. 12/2014 convince anche sul versante della loro effettiva collocazione lavorativa. Infatti, posto che la Regione Calabria per l’attuazione degli interventi del PNRR si avvarrà dei lavoratori precari qualificati (stante la significativa esperienza maturata negli anni all’interno dei vari uffici regionali e sub-regionali) della Legge Regionale 12 /2014, finalmente verranno messi a disposizione di molti enti territoriali efficaci supporti tecnico-operativi finalizzati alla spesa di fondi destinati allo sviluppo dei nostri territori che altrimenti, vista la atavica carenza di professionalità all’interno delle amministrazioni locali, potrebbero andare persi. Una collocazione professionale che sposa a pieno le proposte avanzate anche dalla CISL nazionale che, attraverso il Segretario Generale Luigi Sbarra, a più riprese ha avanzato la necessità di una migliore qualificazione delle attività della P.A. proprio attraverso la valorizzazione dei lavoratori precari.

La CISL, anzi, auspica che anche i professionisti assunti negli Enti Locali con il concorso Coesione per il PNRR siano assunti a tempo indeterminato, perché la P.A. ha bisogno di competenze.

Per la CISL ora serve trovare soluzione alle altre vertenze aperte da troppo tempo. Occorre fare presto e bene.

I lavoratori della legge 15/2008, i lavoratori della Legge 40 e i TIS attendono da tempo una soluzione concreta, dopo anni di lavoro senza contributi e senza diritti, dopo i risultati negativi delle manifestazioni di interessi rivolte ai Comuni per la loro assunzione con dote regionale.

Nel contempo riteniamo che i ritardi sull’assunzione degli “stagisti” da parte di azienda Calabria Lavoro siano intollerabili.

Il metodo del confronto e dell’ascolto con tutti i livelli istituzionali è utile e necessario – concludono Russo e Tripoli –, ma deve condurre a soluzioni concrete, capaci di portare ad un progressivo superamento del precariato regionale».

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