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Gangale, studioso della cultura arberesca: l’appuntamento del corso di storia e cultura del Circolo Auser Upelk di Crotone

Sempre più numerosi i partecipanti alle attività culturali e formative messe in atto dal Circolo Culturale Upelk – Auser Volontariato Crotone.

Grande è la soddisfazione, ha sostenuto Luigia Clerici, Presidente Auser Territoriale Crotone, per tale risultato, perché ciò dimostra che le attività messe in atto sono apprezzate e condivise.

Giovedì 14 marzo, nella sede Auser Crotone, è stato proiettato il docufilm “Gangale – Presenze arbëreshe a Marcedusa”, del regista Eugenio Attanasio, prodotto dalla Cineteca della Calabria e dal Comune di Marcedusa.
Una produzione che, con il supporto di storici e glottologi di livello internazionale, racconta la storia, di uno studioso che ha lasciato un patrimonio di straordinario interesse antropologico.

Il documentario, come ha sottolineato il dottor Eugenio Attanasio, ricostruisce alcuni momenti della vita del professore Gangale, rappresentando le difficoltà che ha affrontato, e l’impegno profuso nel recuperare la lingua, l’identità e la cultura delle diverse comunità arbëreshe.

Giuseppe Gangale, nativo di Cirò, glottologo e filosofo, uno dei maggiori studiosi della cultura arberesca, completati gli studi secondari presso il Collegio liceo italo-albanese di San Demetrio Corone, lo stesso in cui si recava per studiare l’intellighenzia arbëreshe e albanese, dal 1916 al 1918, prese parte al primo conflitto mondiale. Finita la guerra, frequenta la facoltà di Filosofia di Firenze, e si laurea con una tesi sui Pensieri di Pascal.
A Firenze diviene saggista ed editore, affrontando grossi intralci, a causa anche della sua fede, essendo in una fase storica in cui la libertà di pensiero era sottoposta a dure censure.
Ritorna in Calabria, dopo un lungo pellegrinaggio fisico per tutta l’Europa e quello spirituale tra riforma protestante e filosofia.
A Crotone, dove si trasferisce nel 1978, dopo aver sposato la sua collaboratrice Margherita Huffer, frequenta la Chiesa ADI e il pastore Francesco Rauti.

Il professore Gangale, nel film interpretato dall’attore Mario Marascio, scelse di iniziare la ricerca da Marcedusa, perché lo considerava il più antico insediamento albanese in Calabria, e anche perché si parlava una lingua che aveva subito meno contaminazione.
Con la passione dello studioso e la pazienza di un certosino, dedicò molto tempo alla registrazione di vocaboli, espressioni, modi di dire, racconti, favole e poesie.

A distanza di quasi quarant’anni dalla morte, avvenuta a Muralto (Svizzera), l’autore del docufilm rintraccia e registra alcuni testimoni del suo passaggio.
Tra questi, Giulio Peta di Caraffa, che oggi gestisce l’Unlla, Carmine Talarico, già presidente della Provincia di Crotone, presente all’iniziativa, che intervenendo ha ricordato gli incontri e le oltre venti interviste fatte a Gangale, per conto di Radio Macondo-Crotone, Corrado Iannino, autore di un saggio sul filosofo Gangale, Cesare Marini, uno dei promotori in Parlamento della legge di tutela e salvaguardia delle minoranze linguistiche, e John Trumper uno dei più importanti glottologi d’Europa.

All’incontro, moderato da Gaetano Leonardi, coordinatore Auser Cultura Crotone, ha partecipato anche Antonio Renda, della Fototeca Calabria, coproduttore del docufilm.

Il Presidente Auser Regione Calabria, Bruno Tassone, nel breve intervento di saluto, ha ringraziato il regista Attanasio, per la presenza e per aver messo a disposizione il docufilm.
Inoltre, ha informato gli astanti che l’Auser Territoriale Pollino Sibaritide Tirreno, d’accordo con la Presidenza Auser Regionale, è in fase di costituzione di un Circolo Culturale Arbëreshe, allo scopo di tutelare e diffondere la cultura delle comunità d’origine albanese.

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