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Depuratore di Lido, Fiorita: “Mandiamo a casa responsabili dello scempio, noi abbiamo le soluzioni”

“Siamo al grottesco e all’inverosimile. Mentre il fetore del depuratore ammorba Lido e infligge un nuovo colpo alle attività commerciali e alla vita dei cittadini, l’assessore ai lavori pubblici Franco Longo – ispiratore di una lista a sostegno di Valerio Donato – ci dice candidamente che gli uffici del suo assessorato non hanno rispettato gli ordini del sindaco Abramo che aveva sollecitato quindici giorni fa interventi manutentivi dell’impianto”, è quanto afferma Nicola Fiorita, candidato a sindaco di Catanzaro con il partito “Cambiamo Catanzaro”.

“Longo, che è stato incapace in tanti anni di risolvere questo gravissimo problema, scarica tutto sui propri uffici e dunque sui dipendenti comunali, quasi che lui provenga da Marte. Non conosce la vergogna e ha rilasciato dichiarazioni che riassumono tutta l’incapacità di chi non è riuscito a dare a Catanzaro un nuovo depuratore e non è nemmeno riuscito a gestire l’emergenza. Ora – prosegue Fiorita – ci diranno che strumentalizziamo elettoralmente il caso del depuratore. Noi rispondiamo dicendo che sono anni che sollecitiamo interventi seri. Appena qualche mese fa, dopo una tavola rotonda con esperti del settore, avevamo messo in guardia Abramo e Longo sul fatto che avremmo avuto un’altra estate marrone e puzzolente. Non siamo stati ascoltati e la nostra offerta di aiuto, attraverso i nostri esperti, è stata rifiutata. Non ci resta che mandare a casa i responsabili di tanto scempio e dare una boccata di aria pura all’Amministrazione. Si sappia, i catanzaresi sappiano, che – aggiunge Fiorita – anche sul depuratore abbiamo le idee chiare. Perché noi abbiamo il “vizio” di studiare i problemi e cercarne le soluzioni”.

“Nell’immediato, è chiaro a tutti che siamo in emergenza. La nuova amministrazione comunale potrà insediarsi ed iniziare ad operare soltanto a fine giugno e quindi a stagione estiva inoltrata, con la conseguente impossibilità di agire tempestivamente e in maniera risolutiva. Mani legate, è vero, ma non del tutto. C’è un percorso tecnico da poter percorrere velocemente – spiega – per tamponare almeno i disagi maggiori: smaltire i fanghi presenti nell’area di impianto; bonificare i sistemi di pretrattamento dei liquami; infine utilizzare la tecnologia definita “Scudo Galleggiante“ e ideata proprio per il trattamento delle emissioni odorigene. In pratica, una speciale miscela oleosa che viene sparsa sulla superficie o iniettata nella massa d’acqua del bacino da deodorizzare e che, una volta a contatto con l’acqua, neutralizza immediatamente le particelle maleodoranti”.

“Dopo l’emergenza, c’è il futuro da pianificare. Ammodernamento, adeguamento e ampliamento dell’impianto esistente appaiono insostenibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Occorrerà quindi prendere in esame le varie ipotesi di localizzazione del nuovo impianto di depurazione, puntando alla sostenibilità ambientale, finanziaria e temporale. Poi ci vorrà uno studio di fattibilità. Infine un bando di gara con finanza di progetto, per progettazione, costruzione e gestione del nuovo impianto, utilizzando le risorse pubbliche disponibili”, conclude il candidato.

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