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Parco archeologico di Sibari, al via #nonRompeteci: azioni concrete per contrastare la cultura della violenza

Fare di tutto purché se ne parli, ma soprattutto fare in modo che dalle parole si passi ai fatti e contrastare la violenza contro le donne. È questo il prossimo obiettivo del Parco archeologico di Sibari, Istituto dotato di autonomia speciale del Ministero della Cultura, guidato dal Ministro Gennaro Sangiuliano, Museo impegnato in prima linea nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre.

«La violenza di genere affonda le proprie radici in una vera e propria cultura della sopraffazione, combatterne e reprimerne le manifestazioni è un atto necessario, ma non sufficiente: un problema culturale va affrontato con gli strumenti della Cultura. È una guerra e noi faremo la nostra parte in questa battaglia – ha rimarcato il Direttore Filippo Demma – la faremo oggi ma anche per tutto il 2024: se lo scorso anno ci siamo occupati di sensibilizzazione e formazione per una cultura del patrimonio e della legalità con “Di genio e meraviglie”, stavolta ci occuperemo di violenza di genere col progetto “#nonRompeteci”».

Le iniziative messe in cantiere sono tante a cominciare proprio dalla giornata del 25 Novembre quando il Museo resterà eccezionalmente aperto fino alle 22:30. I visitatori troveranno nella sala della Dama di Sibari una panchina rossa realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro recuperando le cassette che hanno custodito i reperti dei vecchi scavi: un segno tangibile per la memoria collettiva. Alle 17:30 e alle 19:30, poi, sono previste due visite guidate, comprese nel biglietto d’ingresso, che avranno per tema la presenza femminile nelle collezioni del Museo.

Ma la data del 25 novembre segnerà solo l’inizio di un intero anno di attività «perché alle parole – insiste il Direttore Demma – devono sempre seguire i fatti».

Il programma – elaborato in stretta collaborazione con il Centro antiviolenza Fabiana di Corigliano-Rossano – prevede innanzitutto una serie di laboratori didattici per le scuole dove i responsabili del Parco insieme agli operatori del Centro antiviolenza accoglieranno i ragazzi del biennio delle superiori che potranno partecipare ad attività in cui la conoscenza del ruolo femminile nell’antichità darà profondità storica alla formazione sui temi delle relazioni di genere oggi. L’iniziativa avrà luogo anche grazie alla stretta collaborazione assicurata dai Sindaci dei Comuni di Cassano e Corigliano-Rossano, Gianni Papasso e Flavio Stasi, affiancati dalle assessore Annamaria Bianchi e Alessia Alboresi.

Durante l’anno è poi previsto un ciclo di incontri aperti a tutti dove esperti e professionisti condivideranno informazioni, storie e strategie per contrastare la violenza sulle donne. Lezioni sulla legislazione e sugli strumenti legali per contrastare i fenomeni di abusi e molestie, informazioni pratiche su cosa fare e a chi rivolgersi in caso di molestie, lezioni sull’elaborazione del trauma da parte delle vittime di violenza, testimonianze di vita quotidiana.

A completare la serie di progetti ci sarà una mostra fotografica diffusa, organizzata in collaborazione con il Museo del Codex, il Castello di Corigliano ed i Comuni di Cassano all’Ionio e Corigliano-Rossano, che racconti di sguardi (femminili) su sé e sul mondo.

Il programma dettagliato delle attività verrà presentato al Museo Nazionale archeologico della Sibaritide, quando avrà luogo la prima delle iniziative del ciclo: un’asta di beneficenza speciale per sostenere concretamente le donne vittime di violenza. Alcune delle cassette di legno che per quasi mezzo secolo hanno contenuto i reperti archeologici dagli scavi dell’antica Sibari, rielaborate dai ragazzi dell’Accademia di Belle arti di Catanzaro, saranno messe all’asta e i proventi di questa iniziativa saranno devoluti al Centro antiviolenza Fabiana.

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